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Prezzi del Greggio Al Ribasso Ad Un Ritmo Record

Da
Barry Norman
Aggiornato: Dec 31, 2014, 17:09 GMT+00:00

Nonostante il calo della produzione in Libia dettato da un incendio che ha colpito un importante centro petrolifero del paese, i trader energetici

Prezzi del Greggio Al Ribasso Ad Un Ritmo Record

Nonostante il calo della produzione in Libia dettato da un incendio che ha colpito un importante centro petrolifero del paese, i trader energetici continuano a spingere i prezzi del greggio al ribasso.  I prezzi del combustibile statunitense rompono al di sotto dei 55$, infatti, il greggio WTI è negoziato a 53,57$, mentre il Brent posta un calo di 41 centesimi ed è scambiato a 57.22$. Detto questo, ci sembra opportuno segnalare come, nella sessione di lunedì, il mercato del greggio abbia postato il primo rialzo in quattro giorni sul retro delle preoccupazioni riguardanti una riduzione della produzione libica, scenario che avrebbe potuto ridurre l’attuale surplus delle scorte globali, principale causa del ribasso dei prezzi. Ricordiamo come i prezzi del greggio si attestino in prossimità dei minimi quinquennali. Stando alle stime riportate dall’ Energy Aspects Ltd., la produzione in Libia è scesa al di sotto dei 300.000 barili giornalieri, i minimi da maggio scorso, sul retro di un incendio insorto per opera dei militanti che ha colpito il più grande terminal di esportazione di petrolio del paese.

Il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti per l’Industria e la Sicurezza ha dichiarato che l’agenzia rivedrà le richieste di esportazione caso per caso. Ricordiamo come dal 1975 la nazione abbia vietato la maggior parte delle esportazioni fatta eccezione per alcuni paesi come il Canada. Tuttavia, restano le restrizioni sui prodotti raffinati come benzina e gasolio. La Pioneer Natural Resources Ltd. e l’Enterprise Products Partners LP hanno dichiarato che nel mese di giugno il suddetto dipartimento ha approvato i loro piani di esportazione. Un sondaggio effettuato da Bloomberg News prima del rilascio ufficiale del rapporto EIA, ha mostrato come, la scorsa settimana, le scorte di greggio degli Stati Uniti abbiano registrato un incremento di 900.000 barili per attestarsi su quota 3881,1 milioni di barili, i massimi dal 1982. Il braccio statistico del dipartimento dell’energia rilascerà il suo rapporto nella tarda giornata di oggi, poco prima delle vacanze di fine anno.

Ricordiamo, inoltre, come il forte calo dei prezzi del greggio abbia colpito anche il rublo, che posta il più grande ribasso annuale dal 1998. L’Opec non sembra intenzionata ad accogliere le richieste del Venezuela. infatti, stando a quanto dichiarato da Nicolas Maduro, presidente del Venezuela, la produzione statunitense continua ad inondare il mercato. Ricordiamo, inoltre, come nella riunione del 27 novembre il leader del paese aveva chiesto all’organizzazione dei paesi esportatori di petrolio di ridurre la produzione. Secondo i dati Bloomberg, l’Opec fornisce circa il 40% del greggio mondiale con una produzione di 30.56 milioni di barili giornalieri nel mese di novembre.

Quest’anno i prezzi del greggio hanno postato un ribasso del 50% rispetto ai massimi del 2014, postando i minimi degli ultimi sei anni. Il calo è avvenuto al ritmo più alto degli ultimi 8 anni.

Dopo aver registrato un lieve rally sul retro delle preoccupazioni riguardanti una riduzione delle esportazioni libiche, il greggio WTI si muove al ribasso perdendo 1,12%, ovvero, lo 0,2%. Il combustibile statunitense è scambiato a 53,61$, i minimi dal 1° maggio del 2009. Ricordiamo come prima del crollo di venerdi, i contratti avevano raggiunto quota 55,74$ registando un incremento dell’1.8%.

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