Venerdì il mercato aurifero chiude la settimana a 1170$ postando un rincaro di quasi 30$ e lunedì, nella sessione asiatica, espande i suoi guadagni
La scorsa settimana il dollaro statunitense si muove nuovamente al rialzo registrando un incremento dello 0,8% sul retro delle dichiarazioni della Federal Reserve che hanno visto la banca centrale concludere il programma di alleggerimento quantitativo. Inoltre, i positivi dati economici mostrati dalla Nazione hanno supportato il valore del dollaro statunitense. Tuttavia, il debole sentimento del mercato ha condotto ad un ribasso della domanda per le valute a basso rendimento ostacolando così l’ascesa del DX.
I produttori del metallo giallo sembrano essere intenzionati ad adottare misure sempre più drastiche come l’abbattimento dei dividendi, il taglio dei posti di lavoro, la chiusura di alcuni progetto o addirittura di alcune miniere sopravvissute al terzo calo del prezioso, tuttavia, non tutti dovrebbero apportare tali modifiche. A tale proposito ricordiamo come, la scorsa settimana, il metallo giallo abbia postato i minimi degli ultimi quattro anni a 1.317.40$ l’oncia, scenario che ha riportato alla mente il calo del 28% postato lo scorso anno, quando il prezioso ha raggiunto quota 1.196$. Le significative perdite registrate dal mercato aurifero hanno messo bruscamente fine a quegl’anni caratterizzati da cospicui investimenti per progetti di espansione costringendo i produttori a tagliare i costi. Contrariamente al metallo giallo che registra una perdita di quasi il 40% rispetto ai suoi massimi, il dollaro statunitense posta i massimi degli ultimi 4 anni. Detto questo, non escludiamo la possibilità di assistere ad un ulteriore calo del mercato, calo che potrebbe aprire le porte alla maniglia dei 1000$ e che potrebbe essere evitato solo se il prezioso tornasse ad essere considerato come un rifugio sicuro per i propri investimenti.
Venerdì il mercato aurifero guadagna il 2,6%, il rincaro giornaliero più significativo degli ultimi cinque mesi, favorito da un generale deprezzamento del dollaro statunitense e da una copertura corta innescata dai minimi degli ultimi 4 anni e mezzo. Ricordiamo come, prima di venerdì, il mercato aurifero abbia postato i minimi da aprile 2010 a 1,131.85$ l’oncia. Sempre nella sessione di venerdì il dollaro statunitense posta un lieve calo sul retro di un incremento, inferiore alle aspettative, dei numeri dei posti di lavoro poiché gli investitori hanno avviato delle prese di beneficio in previsione del lungo rally registrato della valuta che ha recentemente postato i massimi pluriennali.
Detto questo, ricordiamo come la costante ascesa del dollaro statunitense, supportato dalla conclusione del programma di ridimensionamento Fed, abbia esercitato una forte pressione ribassista sul metallo giallo. Inoltre, il recente rapporto sulle buste paga nei settori non agricoli statunitensi ha mostrato come il tasso di disoccupazione abbia raggiunto i minimi degli ultimi sei anni suggerendo una forte ripresa economica statunitense. Tuttavia, i dati risultano inferiori alle aspettative.
I metalli industriali si muovono al rialzo supportati non solo dai forti numeri mostrati nel fine settimana dalla bilancia commerciale cinese ma anche da un ribasso del dollaro statunitense. Venerdì i prezzi del rame si muovono al rialzo poiché il recente rapporto sulle buste paga nei settori non agricoli statunitensi ha rincuorato gli investitori mostrando una crescita della più grande economia mondiale. Tuttavia, l’alluminio estende le sue perdite sul retro di un massiccio sell off. Questa mattina il metallo rosso guadagna 15 punti ed è scambiato a 3,045$.