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Parlamento svizzero cerca compromesso su salvataggio Credit Suisse

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Reuters
Pubblicato: Apr 12, 2023, 13:48 GMT+00:00

ZURIGO (Reuters) - I membri del parlamento svizzero hanno ripreso il dibattito sul salvataggio di Credit Suisse, dopo che ieri non sono riusciti a raggiungere un accordo, portando al secondo giorno la discussione tra le due camere del parlamento.

Il logo di Credit Suisse nella sede centrale di Zurigo

ZURIGO (Reuters) – I membri del parlamento svizzero hanno ripreso il dibattito sul salvataggio di Credit Suisse, dopo che ieri non sono riusciti a raggiungere un accordo, portando al secondo giorno la discussione tra le due camere del parlamento.

Mentre il Consiglio degli Stati – la Camera alta del Parlamento – ha approvato il contributo del governo per il pacchetto di salvataggio pari a 109 miliardi di franchi svizzeri (120,82 miliardi di dollari), la Camera bassa del parlamento, che è anche quella più grande, lo ha successivamente respinto.

Nel tentativo di trovare un compromesso, stamattina la Camera alta ha approvato le modifiche al provvedimento, che verranno votate in giornata dalla Camera bassa, il Consiglio nazionale.

Se il provvedimento sarà di nuovo bocciato, il governo non otterrà il timbro di approvazione del Parlamento all’affrettata soluzione trovata dopo il collasso di Credit Suisse.

“Non è importante cosa decideremo nel dettaglio, ma se questi prestiti venissero respinti sarebbe un segnale negativo”, ha detto Eva Herzog, membro del Consiglio degli Stati.

Il voto, tuttavia, è in gran parte simbolico.

Il governo aveva già impegnato le garanzie finanziarie, utilizzando la legge d’emergenza per aggirare in larga misura l’organo legislativo, in una mossa che ha provocato l’ira dei politici.

Gli accesi dibattiti, tenuti nelle quattro lingue nazionali del Paese, sono proseguiti fino alle prime ore del mattino, mentre i parlamentari si cibavano di raclette, uova sode avanzate dalla Pasqua e vino.

Al rientro oggi, la Camera alta ha approvato alcune modifiche, tra cui la proposta che il governo federale elvetico elabori un emendamento alla legge bancaria del Paese. L’obiettivo sarebbe quello di ridurre i rischi posti dalle banche di rilevanza sistemica, come Credit Suisse e Ubs per la Svizzera, ad esempio aumentando i requisiti di capitale e limitando i bonus.

Nel suo intervento in parlamento, la ministra delle Finanze Karin Keller-Sutter ha affermato che i parlamentari devono tenere conto di quale tipo di centro finanziario vuole essere la Svizzera e quale messaggio si invierebbe a livello globale nel caso in cui il salvataggio venisse respinto.

“Quale segnale volete dare a livello internazionale, le istituzioni sono affidabili, date valore alla stabilità dei mercati finanziari in un luogo dove avete già una piazza finanziaria di una certa importanza?”, ha domandato la ministra.

I parlamentari sono stati richiamati nella capitale Berna per tenere una rara seduta straordinaria e discutere del rapido salvataggio di Credit Suisse e della risposta data dal governo svizzero, che ha deciso di aprire il libretto degli assegni, in seguito a un crollo che molti nel Paese hanno attribuito al top management.

Il matrimonio riparatore, che ha visto l’acquisizione di Credit Suisse da parte della rivale Ubs per 3 miliardi di franchi svizzeri, sostenuto con oltre 250 miliardi di franchi svizzeri di garanzie e aiuti, ha suscitato ampie critiche.

(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Stefano Bernabei)

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