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Parlamento Europeo: Le Criptovalute Emesse da Banche Centrali Saranno Trasformative per il Settore

Da:
Adrian Zmudzinski
Aggiornato: Jul 24, 2018, 13:36 GMT+00:00

Il 20 luglio è stato pubblicato uno studio sulle questioni di concorrenza nel settore fintech, commissionato dalla commissione per i problemi economici e monetari (ECON) del Parlamento europeo. Il rapporto ha constatato che le criptovalute emesse dalle banche centrali potrebbero costituire un "rimedio" alla mancanza di una politica di concorrenza nel settore dei cripti

Parlamento Europeo: Le Criptovalute Emesse da Banche Centrali Saranno Trasformative per il Settore

Lo studio emesso il 20 luglio dalla commissione per i problemi economici e monetari del parlamento europeo afferma:

L’arrivo delle criptovalute permissioned emesse dalle banche, anche dalle banche centrali, ridiscute l’attuale livello di concorrenza nel mercato delle criptovalute, allargando il numero dei concorrenti“.

Lo studio cita le criptovalute come Bitcoin (BTC) come “paradigmi tecnologici e operativi che sono fonte di perturbazioni per l’intero settore, compresa la politica monetaria e la stabilità finanziaria“. Altre “applicazioni innovative e dirompenti” delle nuove tecnologie comprendono “AI, cloud computing, biometria, identità digitale, blockchain, sicurezza informatica, RegTech, IoT (Internet degli oggetti), realtà aumentata”.

Le valute digitali private sono definite separatamente dalle valute digitali emesse dalle banche centrali (CBDC), osservando che le CBDC differiscono per via del fatto che sono basate su un “regolamento bilaterale convenzionale con una parte centrale di fiducia“. Secondo lo studio, poiché le criptovalute richiedono un’autorità di vigilanza, le banche centrali potrebbero prendere in considerazione l’utilizzo di “criptovalute permissioned” per “integrare o sostituire” le valute già utilizzate.

Lo studio sostiene che le CBDC “ridefiniranno l’attuale livello di concorrenza sul mercato delle criptovalute” aggiungendosi al pool di concorrenti:

Si può rilevare una potenziale inadeguatezza della politica di concorrenza tradizionale ad affrontare i problemi della concorrenza nei mercati delle criptovalute, suggerendo come rimedio la partecipazione diretta del pubblico attraverso una moneta digitale della banca centrale“.

I problemi di concorrenza, nota lo studio ECON, possono essere suddivisi in concorrenza sul mercato “intercriptovalutario” (tra le criptovalute varie) e “intracriptovalutario” (tra i fornitori di servizi, come i portafogli e exchange). In termini di concorrenza “tra criptovalute”, lo studio riferisce che “l’esternalità di rete” e un numero elevato di utenti di una criptovaluta potrebbero costituire una barriera all’ingresso sul mercato ad altre criptovalute che tentano di entrare nel mercato. Lo studio ipotizza che tale concorrenza “possa portare ad accordi collusivi potenziali tra membri di ipotetici cartelli”.


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Per la concorrenza “intra-criptovaluta”, portafogli, exchange e fornitori di servizi di pagamento potrebbero creare pratiche che escluderebbero altri dal mercato, come ricevere incentivi dai miner che favoriscono una valuta criptovaluta rispetto a un’altra. A metà luglio è entrata in vigore una nuova direttiva UE che ha stabilito norme di trasparenza più severe per le monete digitali al fine di escluderle dal riciclaggio di denaro e dal finanziamento del terrorismo.

Sempre a luglio, le valute virtuali sono state discusse per la prima volta nella sessione del “Dialogo monetario” della CEDU, con cinque diversi rapporti informativi su argomenti che vanno dalla crittografia e dalle banche centrali alla crittografia e all'”Eurosistema”.

Sull'Autore

Adrian Zmudzinski è un giovane appassionato di tecnologia ed informatica specializzato nell’analisi di token e criptovalute. Si è interessato al Bitcoin nel 2009 e successivamente al settore delle criptovalute ancora nascente.

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