Padoan ottimista sull’Italia

Il Ministro del Tesoro, Pier Carlo Padoan, è sicuro sul futuro tricolore.

In merito a quanto recentemente scritto dal settimanale britannico The Economist, per il quale il Bel Paese necessiterebbe di un governo tecnico, il n.1 di Via XX Settembre così risponde: “Al Paese serve un governo politico che continui a fare le riforme, cioè questo Governo”.

Chiarita la propria posizione nel merito, il Ministro opera una disamina inerente il collegamento tra le reazioni dei mercati e l’andamento politico italiano, statuendo: “I mercati finanziari sono in attesa con un minimo di apprensione su una cosa molto semplice, se in Italia continuerà o meno la politica riformatrice. I mercati vogliono continuare a credere nell’Italia e proseguire questa esperienza”.

Una siffatta riflessione appare ragionevole, specie considerando come al mondo finanziario gioverebbe un’Italia forte ed economicamente solida; una situazione del genere genererebbe benefici di portata trasversale, piuttosto che esporsi alle solite dinamiche di matrice speculativa.

Coerentemente con quanto sopra, Padoan rassicura sulla non presenza di un’ulteriore crisi come quella del 2011, motivando il proprio pensiero affermando che “… da allora i fondamentali dell’economia italiana sono molto migliorati, l’economia cresce, c’è più occupazione, il debito pubblico è sotto controllo come la finanza pubblica e anche il sistema bancario, che sta uscendo da una fase difficile, si sta rafforzando”.

Il Ministro è sicuro del Paese che rappresenta, delineando un quadro di ripresa e solidità che sembra sorprendere i più.

Capitolo banche: l’attenzione non può non volare su Mps.

Sulla banca senese c’è un’idea, al vaglio del Ministero dell’Economia e Finanze, di partecipare all’aumento di capitale, costituendo il dicastero economico il maggior azionista di Rocca Salimbeni.

Nel dettaglio, Padoan si esprime sul piano di rilancio del Monte Paschi, commentando così la questione: “Il piano funziona, è chiaro che siamo in una fase di incertezza, ma i mercati hanno già dato un prezzo all’incertezza e danno segnali meno preoccupanti di quanto possa sembrare”.

È interessante sentir parlare di prezzo dell’incertezza, segnale di una piena consapevolezza del deficit senese, ma, per converso, punto di partenza di una dimostrazione di forza, guardando la considerazione successiva.

È molto chiara la posizione del Ministro circa il sistema bancario tricolore preso nella sua totalità, ravvisando un disequilibrio informativo che non rispecchi la realtà concreta: “gran parte delle banche è sana e funziona bene, non si può dire che il sistema italiano è debole come si legge a volte anche sulla stampa internazionale”.

E rincara la dose, individuando responsabilità e cause precise in seno alle criticità bancarie: “quello che si vede sono i casi negativi che hanno a che fare o con crisi finanziarie o con mala gestio dei top manager”.

Appare palese una fiducia del n.1 del Tesoro verso l’Italia, di cui riconosce forza, solidità e serietà.

Se anche i mercati recepiranno lo stesso tipo di sensazione, i prossimi mesi saranno testimoni di una grande ascesa dell’economia tricolore.