Pubblicita'
Pubblicita'

Opec vicino a un accordo per un taglio della produzione

Da:
James Hyerczyk
Aggiornato: Nov 23, 2016, 14:27 UTC

Lunedì il mercato del petrolio greggio si muove in rialzo reagendo al calo del dollaro USA e ai titoli dei giornali secondo i quali l'Opec sarebbe vicino

Opec vicino a un accordo per un taglio della produzione

Lunedì il mercato del petrolio greggio si muove in rialzo reagendo al calo del dollaro USA e ai titoli dei giornali secondo i quali l’Opec sarebbe vicino a un accordo preliminare per un tetto alla produzione da siglare alla riunione del 30 novembre che si terrà a Vienna.

Negli USA, a metà sessione, i future sul petrolio greggio West Texas Intermediate con scadenza a gennaio vengono negoziati a 47,92 $, in rialzo di 1,56 $ (3,36%), mentre i future sul brent con scadenza a febbraio si attestano a 49,59 $, in rialzo di 1,62 $ (+3,38%).

Il contratto sul WTI dà il meglio di sé sul grafico giornaliero. Il trend ha virato in rialzo e il mercato si muove al di sopra del 50% a 47,85 $, forse pronto per salire fino all’obiettivo successivo a quota 49,00 $.

A spingere la domanda di petrolio ha contribuito il calo del dollaro USA. In vista del giovedì festivo negli USA, i trader hanno potuto prendere ossigeno dopo gli spettacolari guadagni della scorsa settimana.

L’azione di prezzo di oggi suggerisce che gli investitori ritengono vicino un accordo per un taglio alla produzione tra i membri dell’Opec. A conferma di quanto detto sono giunte le dichiarazioni del presidente russo Vladimir Putin, secondo il quale non esisterebbero impedimenti da parte della Russia, paese non membro dell’Opec, rispetto a un accordo per il congelamento della produzione, che ammonta a 11 milioni di barili al giorno (ai massimi nell’era post sovietica).
Uno degli ostacoli più insidiosi è rappresentato dall’accettazione da parte dell’Iran di un taglio alla propria produzione. A quanto pare però, si starebbe lavorando su un compromesso che preveda un tetto, e non un taglio della produzione.

Mercati azionari USA

L’indice S&P 500 lunedì sale ai massimi storici in scia alle azioni del comparto petrolifero che guadagnano oltre il 2%. È infatti il settore dell’energia a spingere in rialzo tutti gli altri. Dow Jones Industrial Average guadagna circa 50 punti, trascinato dalla Chevron, società del settore del petrolio. Il Nasdaq Composite sale anch’esso a un nuovo massimo storico.

Dopo la deludente performance della scorsa settimana, oggi i listini vanno meglio trascinati dall’aumento del costo delle materie prime a sua volta favorito dal calo del dollaro USA.

Le borse potrebbero essere state aiutate leggermente dalle dichiarazioni dell’esponente della Federal Reserve Stanley Fischer, che ha parlato degli effetti positivi della politica fiscale sulla produttività e delle ripercussioni positive anche sull’attività della banca centrale.

Dollaro USA e forex

Non ci sono stati grandi rapporti economici statunitensi oggi che offrano agli investitori una scusa per realizzare i profitti. Il basso volume di scambi ha aiutato le valute che ultimamente avevano sofferto tra cui l’Euro, Dollaro Australiano e Yen giapponese.

Oro

L’oro ha ricevuto una spinta da un aumento della domanda riconducibile al calo del dollaro. L’azione di prezzo suggerisce che il rialzo dei tassi atteso nel mese di dicembre è stato completamente prezzo nel mercato.

Sull'Autore

James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.

Hai trovato utile questo articolo?

Pubblicita'