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Metalli Preziosi e Industriali Entro un Ristretto Range

Da
Barry Norman
Pubblicato: Feb 2, 2015, 18:58 GMT+00:00

Nel corso della sessione asiatica i trader dell'oro rimangono incerti; i dati deludenti sull'economia USA di inizio mese sembrano infatti aver pesato sui

Metalli Preziosi e Industriali Entro un Ristretto Range

Nel corso della sessione asiatica i trader dell’oro rimangono incerti; i dati deludenti sull’economia USA di inizio mese sembrano infatti aver pesato sui mercati. L’annuncio dal FOMC di mercoledì scorso continua a sostenere la crescita economica USA; intanto, mentre le tensioni a livello globale sembravano distendersi e una volta alle spalle i maggiori eventi di inizio anno, nel fine settimana la volatilità dei mercati ha registrato una flessione. L’oro si attesta a 1278,80 e sembra destinato a tornare al trend ribassista dello scorso anno. L’argento ha seguito l’andamento dell’oro, lasciando sul terreno 50 punti per attestarsi a 17,158, mentre il platino ha sperimentato un ribasso significativo cedendo $3,40 per raggiungere quota 1237,50, con un differenziale oro/platino sceso a -$42,00, una distanza significativa. Un valore negativo indica la caduta dei prezzi dell’oro. Dopo aver chiuso i primi due mesi consecutivi in ribasso negli ultimi 12 mesi, il palladio guadagna lo 0,3%, attestandosi a $774,38 l’oncia.
Venerdì, a New York, l’oro ha sperimentato un rimbalzo in risposta a un rapporto sotto le aspettative sulla crescita economica USA, per un gennaio in rialzo dell’8%, il più alto incremento percentuale mensile dal gennaio 2012. I future sull’oro hanno registrato un rialzo in scia a un rapporto deludente sul PIL USA nel quarto trimestre, che segnala una crescita su base annua del 2,6%, un valore molto inferiore alle aspettative per un +3,2%.

Secondo il Presidente della Federal Reserve di St. Louis, James Bullard, gli investitori sbagliano se si aspettano che la banca centrale posticiperà l’aumento dei tassi di interesse oltre la prima metà dell’anno. Le autorità, nell’annuncio del 28 gennaio, hanno fatto riferimento a una crescita economica solida. Un aumento dei tassi inciderebbe negativamente sull’appetibilità dell’oro perchè i metalli offrono generalmente solo un rendimento legato a variazioni di prezzo in rialzo. La volatilità dell’oro è aumentata e crediamo che continuerà a farlo in scia agli umori altalenanti dei trader rispetto all’aumento del tasso di interesse USA.

I dati di questa settimana potrebbero indicare un ulteriore miglioramento sul mercato del lavoro USA anche nel mese di gennaio, mentre il settore manifatturiero dovrebbe verosimilmente sperimentare un rallentamento. Secondo gli economisti, in vista del rapporto di oggi del Dipartimento del Commercio, dopo il calo di novembre, nel mese di dicembre la spesa nel settore edile ha invece probabilmente registrato un incremento.

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Nel mese di gennaio l’indice PMI del settore manifatturiero in Cina ha sorprendentemente registrato un valore negativo per la prima volta negli ultimi 2 anni e mezzo, e le aziende sembrano presagire un ulteriore peggioramento, il che ci induce a credere che le autorità adotteranno delle misure per scongiurare un eventuale declino. La Banca Mizuho ha dichiarato in una nota che “con l’economia cinese in difficoltà a causa del calo di domanda dall’Europa, aumentano le pressioni per ulteriori misure di stimolo, fra le quali iniezioni di liquidità nel sistema, taglio dei tassi di interesse o all’RRR (Reserve Requirement Ratio).

I rialzi dell’oro sono anche favoriti dai forti afflussi verso i fondi ETF. Le riserve presso la SPDR Gold Trust, il fondo ETF garantito in oro più grande del mondo, giovedì hanno toccato le 24,4 milioni di once, ai massimi da metà ottobre.

Nel corso della sessione asiatica i metalli di base e industriali perdono terreno in scia a un rapporto deludente sul PMI del settore manifatturiero, al di sotto delle aspettative. L’indice PMI ufficiale cinese è sorprendentemente sceso, per la prima volta dal 2012, sotto quota 50, alimentando le speculazioni secondo le quali la più grande economia asiatica sarà costretta a ricorrere a misure di stimolo monetario per rispondere al calo del gettito fiscale. Anche il rapporto sul settore manifatturiero privato si attesta al di sotto delle stime, dopo che la stessa sorte era toccata all’India, il Giappone, gli USA e l’Europa. I prezzi del rame venerdì hanno recuperato leggermente terreno nel corso della sessione asiatica, attestandosi a 2,497.

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