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Mercati Energetici E Metalli Rimbalzano Al Rialzo

Da
Barry Norman
Aggiornato: Jan 22, 2015, 15:02 GMT+00:00

Nei giorni scorsi abbiamo assistito ad una discreta attività dei mercati delle materie prime poiché i numeri globali e la presenza di nuovi titoli hanno

Mercati Energetici E Metalli Rimbalzano Al Rialzo

Mercati Energetici E Metalli Rimbalzano Al Rialzo
Nei giorni scorsi abbiamo assistito ad una discreta attività dei mercati delle materie prime poiché i numeri globali e la presenza di nuovi titoli hanno spinto i prezzi in tutte le direzioni. Dopo aver rotto al di sopra della resistenza dei 1.300$ nella sessione di ieri, questa mattina il mercato aurifero è scambiato a 1293,00$. L’argento ha restituito parte dei recenti guadagni rimanendo comunque al di sopra del suo range medio di trading. Il metallo bianco è negoziato a 18,148$. Il platino registra un incremento di 1,454 per attestarsi su quota 1275,20$, tuttavia il rapporto tra i metalli preziosi è ancora in forte disquilibrio poiché l’oro continua ad essere più costoso del platino.

I mercati globali potrebbero essere fortemente influenzati dalle odierne decisioni della BCE. A tale proposito, ricordiamo come, stando a quanto dichiarato da una fonte dell’eurozona, il comitato esecutivo dell’Unione Europea abbia concesso all’Istituto di credito di acquistare 50 miliardi di euro mensili di bond. Il programma dovrebbe iniziare a marzo. Detto questo, il prezioso si muove al rialzo rompendo al di sopra dei 1.300$ sul retro di un dollaro statunitense leggermente al ribasso, delle forti preoccupazioni riguardanti la crescita economica globale e del programma di alleggerimento quantitativo della BCE, fattori che hanno incrementato la domanda del metallo giallo, da sempre considerato come un porto sicuro per i prori investimenti. I mercati attendono nuovi stimoli che potrebbe spingere gli indici azionari al rialzo. L’attuale incertezza incrementa l’ascesa degli indici VIX e dei prezzi del prezioso, infatti, il metallo giallo si muove al rialzo nella sessione asiatica, tuttavia, in quella europea posta un significativo sell off chiudendo al di sotto dei 1.300$.

Mercoledì i metalli di base sull’LME si muovono al rialzo, eccezion fatta per il piombo, sul retro delle dichiarazioni rilasciate dalla Cina, dichiarazioni che hanno mostrato un rallentamento inferiore del previsto nella seconda economia mondiale, scenario che ha spinto gli investitori a rivalutare le significative perdite dello scorso anno. il rame si muove leggermente al ribasso nella sessione asiatica, ma rimane comunque al di sopra dei pressi della scorsa settimana a 2.602$. Detto questo, nella sessione di ieri, i prezzi del metallo rosso postano un incremento dello 0,4% in previsione delle odierne dichiarazioni della BCE, dichiarazioni che dovrebbero annunciare l’avvio di un massiccio programma di acquisto bond al fine di supportare l’economia dell’eurozona. Tuttavia, le preoccupazioni riguardanti le prospettive della Cina, il principale consumatore mondiale del metallo, hanno limitato i guadagni. A tale proposito, ci sembra opportuno ricordare come la crescita della Cina si attesti in prossimità dei minimi degli ultimi 24 anni, scenario che incrementa il rischio di ulteriori misure di stimolo adottate da Pechino. Ricordiamo, inoltre, come Freeport-McMoRan rischi di perdere l’autorizzazione di esportare massicce quantità di rame dalla sua gigantesca miniera indonesiana.

Mercoledì il mercato del greggio si muove al rialzo, il WTI si attesta su quota 47.49$ mentre il Brent è scambiato a 48,90$. Lo spread tra di due combustibili si restringe nuovamente. Mercoledì il segretario generale dell’Opec, Abdullah al-Badri, difendendo la decisione presa durante la riunione di novembre dall’organizzazione dei paesi esportatori di petrolio, ovvero quella di non tagliare i livelli di produzione, si è mostrato piuttosto fiducioso nei confronti di un possibile rimbalzo del greggio, oggi in prossimità dei minimi del 2009. Ricordiamo come, dal mese di giugno, i prezzi del greggio abbiano postato un ribasso di quasi il 60% attestandosi in prossimità dei minimi del 2009 all’inizio di gennaio. Il combustibile aveva raggiunto i 45$ al barile. In un simile scenario, la decisione dell’Opec di non tagliare i livelli di produzione ha avuto un ruolo chiave.

Oggi l’EIA rilascerà il suo rapporto d’inventario relativo alla scorsa settimana. Si prevede un aumento delle scorte di greggio di 2,6 milioni di barili. Le scorte dei distillati, che includono cherosene e gasolio, dovrebbero postare in incremento di 300,000 barili mentre quelle della benzina dovrebbero aumentare di 1,2 milioni di barili.

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