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Mercati Energetici Al Ribasso

Da
Barry Norman
Pubblicato: Nov 12, 2014, 16:30 GMT+00:00

Questa mattina il mercato del greggio WTI si muove nuovamente al ribasso perdendo 52 centesimi ed è negoziato a 77.43$ mentre il Brent posta un calo di 12

Mercati Energetici Al Ribasso

Questa mattina il mercato del greggio WTI si muove nuovamente al ribasso perdendo 52 centesimi ed è negoziato a 77.43$ mentre il Brent posta un calo di 12 centesimi per attestarsi in prossimità dei minimi annuali ed è scambiato 81.88$. Detto questo, ci sembra opportuno segnalare come nella sessione di martedì, nonostante l’incremento delle scorte della scorsa settimana, il combustibile statunitense abbia registrato un lieve rialzo, in netto contrasto, con l’andamento del Brent. Lo spread tra i due combustibili posta i minimi delle ultime tre settimane. Stando a quanto dichiarato da alcuni analisti, l’andamento fortemente ribassista del Brent potrebbe indurre i produttori Opec a non apportare nessun taglio alla produzione, taglio che invece, avrebbe dovuto prendere piede durante la riunione prevista per il 27 novembre.

Con le scorte di greggio in ascesa ed un incremento della capacità di utilizzo delle raffinerie Usa nelle prossime settimane, l’equilibrio fra domanda e offerta potrebbe subire delle variazioni. Stando a quanto riportato da un sondaggio effettuato da Reuter, l’odierno rapporto d’inventario dell’American Petroleum Institute, relativo alla scorsa settimana, dovrebbe mostrare un incremento delle scorte di greggio e un calo delle scorte dei distillati. Le scorte di benzina, invece, dovebbero rimanere invariate.

Giovedì, il dipartimento dell’energia, braccio statistico dell’EIA rilascerà il suo rapporto d’inventario. Detto questo, segnaliamo come entrambi i rapporti vengano rilasciati con un giorno di ritardo poiché martedì negli Stati Uniti si celebrava il Veteran Day.

Recentemente, i militanti estremisti della minoranza Tuareg, alleati con i gruppi islamisti a nord, hanno sequestrato il giacimento di El Sharara, uno dei principali giacimenti petroliferi nel sud della Libia,  alimentando così le preoccupazioni riguardanti una possibile interruzione della fornitura libica, scenario che, secondo i trader, ha limitato le perdite del combustibile.

Un’altra grande novità riguarda l’Iraq che ha ridotto i prezzi di greggio al mercato statunitense aumentando quelli in Asia. Dopo aver postato i minimi degli ultimi quattro anni, martedì il Brent chiude in ribasso testando la maniglia degli 80$, grande numero tondo dalla forte pregnanza psicologica, come supporto poiché i trader continuano a cercare il fondo del massiccio sell off iniziato a giugno. Contrariamente, nonostante l’incremento delle scorte degli Stati Uniti, il greggio WTI ha chiuso in rialzo portando lo spread tra i due combustibili ai minimi delle ultime tre settimane.

Martedì i prezzi del gas naturale si muovono al ribasso poiché, nonostante le positive previsioni climatiche che stimano temperature sempre più basse e quindi un incremento della domanda di cherosene, i trader hanno avviato delle prese di beneficio per il secondo giorno consecutivo. Questa mattina il combustibile perde 11 centesimi ed è negoziato a 4.203$. Detto questo, ci sembra opportuno segnalare come le recenti previsioni meteorologiche relative alle prossime due settimane abbiano parlato di un forte calo delle temperature climatiche negli Stati Uniti, portando così  il numero di HDD (heating degree day), unità di misura usata per quantificare la domanda di energia in relazione ai fattori climatici, a 389 contro i 378 di lunedì. Stando a quanto riportato dal Thomson Reuters, normalmente in questo periodo dell’anno, i livelli di HDD si attestano su quota 284. Per la scorsa settimana, gli analisti stimano un incremento di 39 miliardi di metri cubi di gas in stoccaggio, un numero nettamente inferiore ai 91 miliardi di metri cubi riportati nella settimana precedente, tuttavia, il combustibile registra un incremento di 22 miliardi di metri cubi rispetto allo scorso anno e un aumento di 16 miliardi di metri cubi sulla media quinquennale. Venerdì l’EIA rilascerà il suo rapporto d’inventario con un giorno di ritardo.

 

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