Ieri, come il resto dei mercati, anche le materie prime sono state messe a soqquadro dopo la chiusura delle elezioni americane quando lo spoglio dei voti
Ieri, come il resto dei mercati, anche le materie prime sono state messe a soqquadro dopo la chiusura delle elezioni americane quando lo spoglio dei voti è cominciato. I mercati si aspettavano una facile vittoria di Hillary e in apertura di sessione hanno mantenuto i prezzi, ma ciò si è rivelato completamente errato. Per la seconda volta in questo anno, dopo il voto di Brexit, i mercati si sono ingannati, visto che Trump ha condotto la gara, continuando a guadagnare terreno e lasciando i mercati stupiti. Non sapevano se la notizia fosse buona o cattiva e i fondi investiti nei vari strumenti di mercato hanno cominciato a essere trasferiti qui e là senza neanche un motivo.
Per un certo momento, quando i risultati cominciavano ad arrivare ed è diventato palese che Trump avrebbe vinto, i mercati hanno mostrato un rifiuto temendo il peggio e mostrandosi molto nervosi. Questo tipo di mancata propensione al rischio ha giocato a favore dell’oro con i prezzi che sono saliti fino al livello dei 1337$, quando la tensione e il panico hanno attanagliato i mercati. Una certa consapevolezza è tornata quando i risultati sono stati dichiarati ufficialmente e i mercati sono venuti a patti con la realtà che Trump sarebbe diventato il prossimo presidente degli Stati Uniti. A quel punto c’è stato un consolidamento e i mercati azionari hanno dato un cenno positivo alla notizia, rendendosi conto che ciò potrebbe anche significare che il rialzo dei tassi d’interesse a dicembre, da parte della Fed, potrebbe essere rimandato. Appena il mercato azionario ha ripreso forza, i capitali sono stati di nuovo spostati dal mercato aurifero che è crollato prima al di sotto dei 1320$ e poi anche sotto i 1300$ attestandosi al livello dei 1287$, mentre scriviamo; una mossa di 60$ avanti e indietro nelle ultime 24 ore. Se foste sopravvissuti a tutto ciò con una consistente posizione, buona fortuna a voi. L’oro dovrebbe continuare la sua fase di consolidamento con una inclinazione rialzista per il resto della settimana, poiché i mercati mondiali sono venuti a patti con la notizia della vittoria di Trump.
Anche i prezzi dell’argento hanno subito una simile sferzata muovendosi nella regione tra i 18,3$ e i 19$ e, a notizia confermata, sono riscesi verso il livello dei 18,4$, consolidandosi appena sopra l’area dei 18,5$, mentre scriviamo. Con i prezzi che hanno superato il range sotto i 18$, crediamo che questa materia prima continuerà a consolidarsi al di sopra del livello dei 18$ nel corso di questi due giorni, con una inclinazione in rialzo.
Anche il petrolio è stato enormemente influenzato dalle notizie e dagli avvenimenti delle ultime 24 ore, scendendo verso i minimi al livello dei 43,5$ ad inizio sessione ieri, ma da allora ha recuperato e si assesta ora appena sopra il livello dei 45,5$. Ieri sono stati resi noti i dati sulle scorte di greggio negli Stati Uniti, che sono risultati migliori rispetto alle attese di 2,4 milioni di barili. Ciò ha causato un rialzo dei prezzi che sono rimasti in rialzo. Ci aspettiamo che tali prezzi si mantengano a questi livelli per il resto della settimana, con i mercati in attesa del prossimo incontro dell’OPEC.
Colin First è stato coinvolto nel settore FX per 14 anni lavorando in varie vesti come trader, gestore di fondi, rivenditore e analista. Si è specializzato nello sviluppo di strategie di trading ed è appassionato di FX e servizi finanziari. Colin mantiene un blog in cui discute su diversi argomenti relativi al FX.