Venerdì i future sul petrolio greggio si muovono in leggero rialzo e si apprestano a chiudere in positivo per la prima volta da cinque settimane. A
Venerdì i future sul petrolio greggio si muovono in leggero rialzo e si apprestano a chiudere in positivo per la prima volta da cinque settimane. A sostenere il mercato in settimana la speranza di un accordo per un taglio alla produzione ai paesi dell’Opec; per ora i guadagni sono però limitati a causa dell’apprezzamento del dollaro USA.
Secondo alcuni articoli giornalistici la possibilità di raggiungere un accordo dipenderebbe dall’eventuale accettazione da parte dell’Iran di una nuova proposta. I paesi membri dell’Opec hanno infatti proposto al paese un tetto alla produzione di petrolio fissato a 3,92 milioni di barili al giorno come parte di un accordo complessivo per un freno alla produzione.
Secondo Reuters, la risposta non sarebbe ancora arrivata. I trader del petrolio stanno reagendo positivamente alla notizia, che implica un passo in avanti verso un accordo sui livelli di produzione dell’Iran.
Fino al momento in cui l’Iran non produrrà una contro offerta, il mercato probabilmente riterranno che il paese confermerà la proposta iniziale, che prevede un congelamento della produzione fra i 4 e i 4,2 milioni di barili al giorno.
A sostenere il mercato hanno anche contribuito le dichiarazioni del ministro dell’energia russo Alessandro Novak che venerdì, in seguito alla riunione dei paesi membri dell’Opec, si è dimostrato fiducioso su un possibile accordo fra Mosca e il cartello volto a favorire un aumento dei prezzi del petrolio.
Oro
L’oro venerdì cede circa l’1% scivolando ai minimi degli ultimi cinque mesi e mezzo; gli investitori hanno infatti continuato ad abbandonare il metallo prezioso reagendo all’impennata dei rendimenti dei titoli del Tesoro USA e al conseguente improvviso apprezzamento del dollaro. Gli investitori sono stati incoraggiati a vendere oro anche dalle dichiarazioni favorevoli a una stretta monetaria rilasciate giovedì dal presidente della Fed Janet Yellen, parole che hanno fatto pensare a un aumento dei tassi di interesse negli USA a partire dal mese prossimo.
Dollaro USA e forex
L’indice del dollaro USA è salito ai massimi dal 2003. Nonostante la spinta rialzista abbia avuto inizio con l’elezione di Donald Trump avvenuta l’8 novembre, a innescare un’impennata del dollaro – ai massimi degli ultimi anni – sono state le dichiarazioni favorevoli a una stretta monetaria rilasciate giovedì dal presidente della Fed Janet Yellen.
La vittoria di Trump ha riattivato un flusso di investimenti verso gli Stati Uniti. Il neo eletto presidente infatti ha promesso tagli alle tasse e un aumento della spesa pubblica. Gli investitori stanno abbandonando beni di investimento in paesi come la Gran Bretagna, il Giappone e l’eurozona intimoriti dalle rispettive economiche.
Se è vero che la Yellen non ha esplicitamente detto che aumenterà il tasso di interesse alla riunione di dicembre, ha però affermato ì di fronte al Comitato del Congresso che l’incremento avverrà in tempi relativamente brevi.
Notizie economiche
Venerdì a inizio giornata l’esponente della Federal Reserve James Bullard si è espresso a favore di un aumento dei tassi di interesse nel mese di dicembre.
Il presidente della Fed di Kansas City Esther George ha invece affermato che la Federal Reserve deve procedere con un aumento sistematico dei tassi.
William Duddley, presidente della Federal Reserve di New York e vicepresidente del Comitato Federale per il Mercato Aperto, venerdì ha dichiarato che libero mercato ha generalmente effetti molto positivi sulla crescita economica e che i piani economici di Trump comportano un elevato grado di incertezza.
James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.