Ieri Wall Street è stata protagonista di un rally innescato dalle speranze per un possibile accordo sul debito greco fra Atene e i suoi creditori. A
Ieri Wall Street è stata protagonista di un rally innescato dalle speranze per un possibile accordo sul debito greco fra Atene e i suoi creditori. A queste si sono aggiunti i numeri superiori alle attese relativi ai profitti di Coca Cola sui mercati americani che hanno alimentato la crescita di Dow Jones e S&P. Secondo i dati raccolti da Thomson Reuters, il 73% delle società quotate nello S&P 500 ha rivisto in rialzo le proprie aspettative di profitto; nel trimestre precedente, queste società costituivano il 69% del totale. Verso la chiusura di sessione il Dow Jones viaggiava in rialzo del +0,8% (140 punti), lo S&P del +1,1% e il Nasdaq del +1,3% (62 punti). L’indice FTSE ha chiuso in ribasso di 8 punti per via del calo dei prezzi del petrolio. Le azioni europee sono state protagoniste anch’esse di un rally nella speranza che il governo ellenico si sia infine convinto della necessità di raggiungere un compromesso sul suo programma di salvataggio. Atene ha infatti proposto un piano di riassetto in 4 punti che indicherebbe il suo desiderio di lavorare a una soluzione che accontenti tutti.
Anche se la Grecia continua a essere al centro delle attenzioni dei trader, stamattina l’euro apre in rialzo a 1,1322. Le notizie di ieri riguardanti la Grecia, la Germania e le dichiarazioni dei vertici Ue si susseguono incessanti, tanto che i trader faticano a capire chi ha detto cosa. Il dollaro Usa ha perso 3 punti dopo che ieri era lievitato a 84,84: nel corso della sessione asiatica è al momento scambiato a 84,83. Sono invece due giorni che l’euro si mantiene all’interno di un range compreso fra gli 1,1270 e gli 1,1330; al momento è scambiato in rialzo a 1,1322.
Il ministro delle Finanze tedesco Schaeuble ha negato le voci secondo le quali al momento sia in atto un negoziato per un nuovo programma di aiuti alla Grecia, spiegando che prima bisognerà concludere il confronto sul piano esistente. Schaeuble ha parlato al termine del G20 di Istanbul (Turchia) e ha definito come delle “falsità” le indiscrezioni stampa secondo cui Atene sarebbe prossima a siglare un nuovo accordo sul debito con i suoi creditori internazionali. “Non stiamo negoziando un nuovo programma dal momento che ne abbiamo già uno” ha detto il ministro tedesco riferendosi al piano di aiuti che si concluderà a fine mese. Schaeuble ha infine aggiunto che nel corso della riunione Ecofin di quest’oggi si parlerà proprio del sostegno finanziario ad Atene.
I tedeschi sono stati espliciti: hanno infatti affermato che il programma esistente deve essere esaminato congiuntamente da Commissione Ue, Bce e Fmi; solamente in una fase successiva si potrà considerare l’apertura di un nuovo piano di aiuti.
L’ex-segretario del Tesoro Usa Tim Geithner teme che un’Europa preda delle contrapposizioni interne finirà per condannarsi a un periodo di mancata crescita persino superiore a quello attraversato dal Giappone negli anni Novanta. Tokyo ha fatto di tutto per sottrarsi alla spirale depressiva di crescita inesistente, calo dei prezzi e aumento del debito pubblico: inizialmente conosciuto come la “Decade Perduta”, l’incubo nipponico è arrivato a durare quasi un ventennio.
Geithner ha quindi aggiunto che l’Eurozona potrà considerarsi “fortunata” se si limiterà a patire il fato del Giappone.
Questo perchè il reddito pro-capite e il tasso di disoccupazione del Giappone non erano tanto preoccupanti quanto sono quelli che caratterizzano alcuni paesi europei. Ieri lo yen giapponese si è deprezzato sino a 119,50 mentre i mercati muovevano in rialzo. E dal momento che stamattina i mercati nipponici rimarranno chiusi, aspettiamoci una sessione mattutina relativamente tranquilla.