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L’attenzione dei trader si concentra sul Fomc

Da
Barry Norman
Pubblicato: Mar 17, 2015, 13:33 GMT+00:00

L’attenzione globale è tutta per la riunione Fed che inizia oggi e si concluderà domani con la decisione di tasso d’interesse e la conferenza stampa del

L’attenzione dei trader si concentra sul Fomc

L’attenzione globale è tutta per la riunione Fed che inizia oggi e si concluderà domani con la decisione di tasso d’interesse e la conferenza stampa del presidente Yellen. Così, per le prossime 24 ore la gran parte dei dati economici e delle altre notizie sarà messa in secondo piano con i trader che si posizioneranno in vista della decisione. Oggi gli indici asiatici viaggiano in rialzo, beneficiando della chiusura di Wall Strett, con gli investitori che potrebbero dover prendere atto della volontà dell’istituto statunitense di mantenere inalterate le proprie opzioni di politica monetaria dopo che gli ultimi dati economici Usa si sono rivelati peggiori delle attese. Ciononostante, le aspettative di quanti scommettono su di un rialzo dei tassi a giugno per via di un’economia statunitense comunque in crescita hanno prodotto un ulteriore rafforzamento del dollaro. Tassi più alti potrebbero comprimere la domanda per asset quali l’oro che non garantiscono alcun interesse.

Ieri il dollaro Usa ha ceduto parte dei guadagni realizzati con il rally di venerdì scorso, quando l’indice DX toccò un massimo storico a 100,60 prima di flettere e di portarsi lentamente a 100,14 (ieri); stamattina è scambiato in territorio positivo e si mantiene prossimo al suo massimo record. La forza del biglietto verde non ha mancato di incidere sulle quotazioni delle sue controparti, con l’euro precipitato a un nuovo minimo al di sotto del livello a 1,05 (venerdì) prima di recuperare terreno in apertura di settimana e di essere scambiato stamane a 1,0565. Ieri l’attenzione dei trader era tutta per le notizie riguardanti la Bce e la Grecia. Un ultimo sondaggio condotto in Germania evidenzia come la maggioranza dei tedeschi desideri un’uscita di Atene dall’euro. Naturalmente, il Qe della Bce ha avuto un ruolo non indifferente alla luce del gran quantitativo di asset acquistati. Oggi il presidente dell’Eurotower Draghi parlerà a Francoforte del Futuro del mercato finanziario e potrebbe innescare una certa volatilità sulle quotazioni della divisa comune. Per il resto, la settimana è iniziata senza particolari scossoni poiché il calendario economico non presenta alcun evento o pubblicazione di rilievo.

Oggi, nel corso della sessione asiatica, si svolgerà la riunione della Banca del Giappone, dedicata ai tassi e alle linee di politica monetaria. Il cross USD/JPY ha guadagnato qualche punto per essere negoziato a 121,39 e si mantiene all’interno di un range di trading piuttosto ristretto. L’istituto nipponico è convinto che una forte ripresa economica gli consentirà di raggiungere in tempi rapidi il suo ambizioso target inflattivo senza dover intervenire con nuove misure di stimolo. La BoJ, a ogni modo, ha parlato di un outlook dei prezzi lievemente peggiorato, anche se si è premurata di sottolineare come il rallentamento dell’inflazione dipenda da un calo temporaneo dei prezzi del petrolio.

L’Aussie ha ceduto stamane 10 punti mentre i trader mettono le mani sui verbali dell’ultima riunione Rba. Il dollaro australiano è così scambiato a 0,7631 dopo che nell’ultima riunione di marzo, l’istituto ha lasciato invariato al minimo record del 2,25% il suo tasso ufficiale di sconto dopo il taglio di 25 punti base di febbraio. I verbali Rba evidenziano come le autorità monetarie del paese preferiscano disporre di maggiori indicatori economici prima di intervenire nuovamente sui tassi. Il Kiwi ha frattanto recuperato 10 punti nello stesso frangente in cui i trader tiravano un sospiro di sollievo per il mancato taglio dei tassi da parte della Rba, decisione che ha finito per allentare la tensione anche sulla Rbnz. Il dollaro neozelandese si è così portato a 0,7378.

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