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L’Analista Di Reuters Stima Che Il Greggio WTI Raggiungerà I 36,74$ Mentre Il Brent Testerà I 41.99$

Da
Barry Norman
Aggiornato: Jan 7, 2015, 17:50 GMT+00:00

I prezzi del greggio continuano a dominare i titoli delle testate giornalistiche divenendo l'argomento principale di tutti gli investitori e analisti

L’Analista Di Reuters Stima Che Il Greggio WTI Raggiungerà I 36,74$ Mentre Il Brent Testerà I 41.99$

L’Analista Di Reuters Stima Che Il Greggio WTI Raggiungerà I 36,74$ Mentre Il Brent Testerà I 41.99$
I prezzi del greggio continuano a dominare i titoli delle testate giornalistiche divenendo l’argomento principale di tutti gli investitori e analisti finanziari. i consumatori raccolgono i benefici dell’attuale “guerra dei prezzi” che inizia ad esercitare una forte pressione sull’Opec incrementando la possibilità di assistere ad un’uscita dei trader dal mercato. Il greggio WTI rompe al di sotto dei 50$ ed è negoziato a 47,89$, i minimi dal 2006 mentre il Brent si avvicina sempre di più alla soglia dei 50$. Questa mattina è scambiato a 50.88$.

I prezzi del greggio WTI si muovono al ribasso per tutta la settimana postando, nella sessione di ieri, un calo del 2,62% sul retro di un surplus delle scorte globali. Ricordiamo come nella sessione di martedì i prezzi del combustibile statunitense abbiano postato i minimi degli ultimi 5 anni e mezzo estendendo le perdite con un calo del 5%  sul retro delle forti preoccupazioni che vedono un incremento delle scorte mondiali. Il Brent perde il 3% rompendo al di sotto dei 52$ al barile.

Gli investitori sono preoccupati per un eccesso delle scorte che, congiuntamente ad una domanda a dir poco carente, continua a spingere i prezzi del greggio al ribasso. Secondo la BBC, la Cina e alcune nazioni europee hanno ridotto la loro domanda di greggio, un tempo particolarmente forte, scenario che potrebbe spingere i prezzi ulteriormente al ribasso. Inoltre, sembra la BBC ha mostrato come negli ultimi mesi ci sia stato un forte calo nelle quote di consumo delle principali società energetiche del mondo (BP, Exxon Mobil, etc.).

Ricordiamo come nel novembre del 2014 gli Stati Uniti divennero il primo produttore mondiale di greggio postando record di esportazione che non si vedevano da 57 anni. Le scorte di greggio statunitense hanno superato quelle dell’Arabia Saudita e la nazione oggi produce al di fuori dell’Opec.

La notizia positiva per la maggior parte dei consumatori americani che, nel 2014 hanno risparmiato circa 115$ nell’acquisto di greggio. Inoltre, sempre i consumatori hanno riferito che nel 2014 sono stati salvati circa 14 miliardi di dollari di benzina rispetto al 2013 e circa 22 miliardi di dollari rispetto al 2012.

Il calo dei prezzi è certamente dovuto ad un surplus delle scorte e  ad un ristagno della domanda, soprattutto in Europa, ancora alle prese con la crisi del debito, e in Asia dove la crescita della Cina rallenta e il Giappone combatte la recessione.

Per quanto riguarda la domanda, la produzione di scisto nel Nord America rimane elevata nonostante il rallentamento della perforazione. L’Opec resistere alle richieste di ridurre la produzione per sostenere i prezzi, tuttavia, i membri dell’organizzazione cercano di difendere la propria quota di mercato attraverso l’offerta di prezzi bassi. Wang Tao, analista tecnico di Reuters ha dichiarato che vi è un’altissima probabilità di assistere ad un ulteriore crollo del Brent, crollo che potrebbe proiettare il combustibile europeo verso la maniglia dei 41,99$ al barile mostrando come “tetto massimo” il livello dei 58,24$ a barile, mentre il greggio WTI potrebbe persino testare la regione dei 36,74$ prima di mostrare segni di ripresa

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