Come spesso è capitato negli ultimi anni, l'Italia è il fanalino di coda dell'Eurozona: preoccupa il fatto che il mondo industriale alimenti e abbracci
Come spesso è capitato negli ultimi anni, l’Italia è il fanalino di coda dell’Eurozona: preoccupa il fatto che il mondo industriale alimenti e abbracci questo trend negativo.
Una situazione persistente testimoniata dagli ultimi dati ISTAT, che registrano una flessione industriale dello 0,6% nel mese di ottobre e dell’1,6% su base annua a novembre, completando il sesto ribasso consecutivo. Tale contrazione è da ricercare nella cattiva performance del mercato nazionale, a cui si contrappone un export dal segno positivo.
Questa opposizione risulta ancor più palese, se si raffrontano i dati dei due fatturati, conoscendo, quello interno, una flessione dell’1,2%, riportando viceversa un progresso dello 0,6% quello estero.
I ricavi su base annua del mercato interno diminuiscono del 2,8%, mentre hanno una crescita di un punto percentuale sempre per quello estero.
Il dato più negativo è che il passivo delle vendite nazionali, data la sua severità, porta quasi ad azzerare l’indice globale pressapoco azzerando il bilancio dei primi 11 mesi del 2014.
Il momento è particolare, specie se si pensa che la contrazione delle vendite, dopo il rialzo congiunturale di ottobre, contrasta con il risultato positivo registrato dalla produzione industriale a novembre: il discrimine, prosegue l’analisi ISTAT, potrebbe essere trovato nell’impatto dei prezzi, con una flessione dello 0,2% di quelli alla produzione.
Considerando come la deflazione non abbia influenzato la produzione, quindi la quantità, si ripercuote drammaticamente sui ricavi, infatti, nonostante a novembre le vendite siano state esigue, la produzione è continuata.
Dal momento che tra gennaio e novembre i ricavi dell’industria sono cresciuti solamente di uno 0,1%, anche qui, con una netta sperequazione tra fatturato realizzato grazie all’export, in crescita del 2,5% e vendite nazionali, giù dell’1,1%, diventa cruciale il dato di dicembre, che potrebbe permettere alla nazione di tirarsi su o di affossarla ancor di più.
Il bilancio di novembre vanta dei miglioramenti, se viene espunta la voce energia ( nel dettaglio un-8,3% per la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati) dall’analisi nazionale, registrando, i ricavi, solamente un -0,9%, con segnali positivi in arrivo da beni strumentali e beni di consumo durevole, per esempio i mezzi di trasporto, progrediti del 16,6%, il settore elettronica ed apparati elettrici e quello tessile-abbigliamento.
In flessione si trovano i settori alimentare, metallurgico, macchinari, chimico, gomma-plastica e farmaceutico.
Concludendo la sua analisi, l’Istat rende noto come gli ordinativi di novembre siano in calo dell’1,1% rispetto ad ottobre, mentre abbiano registrato una flessione del 4,1% su base annua,a causa del pessimo momento del mercato nazionale che, stimandosi al -9,2%, si attesta su una diminuzione record che costituisce il peggior dato da marzo 2013.
Questi dati si giustificano considerando la riduzione del 3,9% degli ordinativi interni e l’aumento del 2,9% di quelli esteri, che annualmente si spostano sul confronto tra i nove punti percentuali di cui sopra e l’aumento del 3,5% dell’export.
Appare palese come la domanda estera e l’offerta italiana convergano in maniera positiva verso la stessa direzione, segnale positivo di come il Bel Paese abbia recepito e concretizzato gli imput produttivi che ne abbiano sempre costituito la storia e la solidità; viceversa, risulta preoccupante la situazione del mercato interno, nonostante sia elementare come, in un momento di stagnazione dell’economia reale, la risibile liquidità porti un sistemico calo dei flussi, alimentando quel circolo vizioso sempre presente.
La risposta probabilmente arriverà dalla BCE: il “quantitative easing” sembra essere imminente.
Dopo gli studi in Giurisprudenza frequenta un corso in mercati finanziari fortemente orientato all’apprendimento del trading sul Forex. Il “Dealing on Foreign Exchange Market –FOREX-“ gli fornisce gli strumenti per iniziare il percorso di trader, ambito in cui è attivo con particolare attenzione alle medie mobili.