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La Fed innalzerà Presto i Suoi Tassi o Almeno Questa è La Convizione dei Trader

Da
Barry Norman
Pubblicato: Mar 20, 2014, 21:45 GMT+00:00

Diciamocelo questa mattina ad occupare tutte le prime pagine dei giornali saranno gli esiti della riunione FOMC e la conferenza post-riunione di Janet

La Fed innalzerà Presto i Suoi Tassi o Almeno Questa è La Convizione dei Trader

Diciamocelo questa mattina ad occupare tutte le prime pagine dei giornali saranno gli esiti della riunione FOMC e la conferenza post-riunione di Janet Yellen. Dopo il rilascio del comunicato FOMC, l’oro è andato rapidamente ad indebolirsi mentre il dollaro a rafforzarsi. D’altronde la banca centrale americana ha rispettato al 100% le precedenti previsioni di mercato operando un ulteriore taglio di 10 miliardi di dollari al suo programma di acquisto asset. I tassi rimangono fermi, anche se la disoccupazione è scesa più del previsto. La Federal reserve continuerà a tenere il costo del denaro tra lo 0 e lo  0,25% anche se uno degli obiettivi che si era posta per intervenire con un rialzo è stato quasi raggiunto. La creazione di posti di lavoro porterà i disoccupati sotto la soglia fissata del 6,5%, ma la Fed non interverrà sui tassi. Taglierà invece l’iniezione di capitali nel riacquisto di bond e monitorerà sull’inflazione che non dovrà superare il 2%. Nel contempo Wall Street ha chiuso fortemente in ribasso. Intanto da un lato si comincia a parlare di innalzamento dei tassi: le previsioni degli analisti scommettono su un innalzamento dei tassi all’1% entro il 2015 e al 2,25% entro il 2016. Le precedenti proiezioni parlarono rispettivamente di uno 0,75% e dell’1,75.

I mercati asiatici sono stamane negoziati in ribasso con l’Hang Seng che perde l’1,20%, mentre il Nikkei 225 registra una flessione dello 0,91% seguito dal mercato cinese con un calo dello 0,28%. Con il dollaro in ascesa e la Federal Reserve pronta ad innalzare i suoi tassi prima del previsto le azioni asiatiche si portano sui minimi delle ultime sei settimane.

La Banca centrale Usa ha tagliato le sue stime di crescita dell’economia per quest’anno e per il prossimo, ma ha ridotto le sue previsioni sul tasso di disoccupazione. La Fed si attende ora una crescita del Pil tra il 2,8-3% nel 2014 e del 3-3,2% nel 2015. Il tasso di disoccupazione dovrebbe invece scendere tra il 6,1% e il 6,3% quest’anno e sotto il 6% nel 2015. Le precedenti stime erano di una disoccupazione al 6,3-6,6% nel 2014 e del 5,8-6,1% nel 2015.

Di ieri l’indice del dollaro USA (DX) chiude a 80.13  con un guadagno dello 0,7% dopo aver toccato un massimo intra-day di 80.25. Questa mattina la banconota verde si mantiene stabile su quota 80,10, mentre l’euro continua la sua discesa dopo aver perso ieri lo 0,7%. Dopo che la banca centrale statunitense ha deciso di apportare un’ulteriore taglio di 10 miliardi al suo programma di acquisto asset, la moneta unica ha toccato un minimo intra-day di 1.3808 per chiudere su quota  1.3832 e rimanere invariata mattinata.

Il dollaro rimane nel frattempo stabile contro lo yen su quota 102,27.

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