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La deflazione globale sarà un problema per Bitcoin? Forse no, ecco perché

Da:
Fabio Carbone
Aggiornato: Apr 27, 2020, 05:45 UTC

La deflazione globale sarà un problema per la criptovaluta Bitcoin? Forse no, ecco perché spiegato attraverso una analisi delle condizioni attuali.

deflazione

Che scenario si potrebbe ipotizzare per il valore di bitcoin, nel caso in cui si dovesse verificare una deflazione globale causata dalla crisi economica in atto? Forse, secondo gli analisti di Coindesk, il bitcoin potrebbe mantenere un buon prezzo a patto che bitcoin non venga visto solo come un mero investimento, ma venga utilizzato sia come mezzo di scambio e come rifugio sicuro alla stregua dell’oro.

Possibile? In un precedente articolo avevamo messo a confronto i mercati cripto con i mercati tradizionali per capire cosa fare in questa fase incerta. In un articolo più recente, invece, abbiamo provato a sconfessare la ‘credenza comune’ secondo cui il BTC sarebbe oro digitale.

Detto ciò, analizziamo le motivazioni che potrebbero favorire il bitcoin in caso di situazione deflazionaria globale.

Bitcoin e la deflazione globale

L’assunto è che il bitcoin non possa essere scalfito dalla deflazione perché la sua politica monetaria pre-programmata funge da scudo contro l’inflazione. Il bitcoin, infatti, è programmato per ridurre il numero di monete coniate nel tempo (50% ogni 4 anni circa) e, inoltre, il numero di coin massimo è fissato in 21 milioni: nessuna banca centrale che stampa artificialmente più denaro.

Il rischio che ci avviamo verso una fase deflazionaria globale, secondo l’analisi di Coindesk, è legata principalmente all’ondata di disoccupati che si è verificata negli USA, dove i disoccupati sono andati ben oltre i 20 milioni. Altro indicatore di una possibile deflazione è dato dal prezzo del petrolio sprofondato a sui future Wti di maggio sotto lo zero. A cui possiamo aggiungere i milioni di disoccupati attesi in Europa e in molte altre aree del mondo dove si è deciso di attuare la chiusura e la quarantena delle popolazione.

Bitcoin e il dollaro durante la deflazione

Tipicamente durante una fase di deflazione il dollaro diventa una moneta appetibile, perché fornisce maggiore potere di acquisto. Ebbene questo viene ipotizzato come un fattore non negativo per il prezzo di BTC, perché aumentando il valore del dollaro potrebbero aumentare anche gli acquisti di BTC, e ciò avverrebbe esattamente per l’aumentato valore del dollaro che restituisce alle persone maggiore potere di acquisto: almeno per chi non ha perso il posto di lavoro è chiaro.

Le imprese accettano BTC come metodo di pagamento

Secondo gli esperti consultati da Coindesk, accanto alle centinaia di aziende che accettano il BTC come mezzo di pagamento, sarebbero tante altre migliaia quelle che starebbero valutando di accettare le criptovalute tra i metodi di pagamento per diversificare il flusso di entrate.

E questo indicherebbe che si starebbe rispettando l’altra condizione presentata ad inizio articolo, che riguarda l’uso del bitcoin come mezzo di pagamento.

Il Bitcoin si è ripreso come l’oro

Sia l’oro che il bitcoin in un prima fase della pandemia sono stati trattati come bene rifugio, tanto che il loro prezzo è aumentato. In particolare si è verificato un eccellente apprezzamento dell’oro.

Quando però i mercati azionari sono crollati, oro e bitcoin sono stati trattati come forma di compensazione della liquidità perduta. In particolare il bitcoin ha subito questo fenomeno, tanto da aver perso circa 3.500 USD di valore in poche ore, in un sell-off drammatico.

Ma ora oro e bitcoin sono ancora una volta su livelli positivi.

Le banche centrali hanno terminato le munizioni

Ultimo fattore che fa ben sperare per il bitcoin, è il fatto che le banche centrali hanno terminato le munizioni. La Fed non può tagliare ulteriormente il tasso d’interesse del dollaro, la Bce più giù di così non può andare, e neppure la banca centrale d’Inghilterra, quella cinese e quella canadese possono farlo.

Insomma, se non si può fare altro, il rischio è che gli investitori perdano fiducia nei mercati tradizionali e si rivolgano alle criptovalute.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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