Janet Yellen è stata nominata “Persona dell’anno” poche ore prima che prendesse parte all’ultima conferenza stampa post-riunione Fomc del 2014. Grazie
Il dollaro ha esteso i guadagni dopo che Yellen ha affermato che “il Comitato non ritiene realistico avviare il processo di normalizzazione della politica monetaria prima del prossimo paio di incontri”. Le riunioni successive sono fissate per il 18 gennaio, 28 marzo e 29 aprile. Nella dichiarazione Fomc post-riunione, si legge che “Il Comitato ritiene di dover pazientare prima di poter normalizzare la stance di politica monetaria”, rimuovendo la frase precedente con una più flessibile e adattabile al contesto economico. “Il Comitato giudica questa scelta in linea con le dichiarazioni precedenti” sui tassi che dovranno rimanere prossimi allo zero “per un periodo considerevole”. Durante la conferenza stampa, il commento del presidente Fed Yellen sul fatto che i responsabili della politica monetaria non ritengono realistico avviare la normalizzazione “prima del prossimo paio di incontri” è stato interpretato come il segnale di un rialzo dei tassi ormai imminente da parte dell’istituto centrale. Tali parole lasciano pensare che il rialzo potrebbe avvenire già nell’aprile del 2015.
L’euro ha perso circa lo 0,8% per essere scambiato a 1,2346 dopo che sole 24 ore fa si attestava oltre quota 1,25. La divisa europea si è deprezzata sensibilmente da quando, in maggio, la Bce ha adottato le prime misure di progressivo allentamento monetario, fra le quali rientra il calo dei tassi d’interesse e l’acquisto di ABS. Il presidente Bce Draghi ha affermato che la banca centrale dovrà acquistare titoli sovrani (operazione nota come Quantitative easing) nel caso in cui l’inflazione si manterrà al di sotto del target del 2%.
Stamattina le divise asiatiche viaggiano in territorio positivo dopo le forti perdite patite ieri. L’Aussie si è contratto sino a 0,8126 mentre il Kiwi viaggia prossimo al livello di prezzo a 77 ed entrambe si trovano nei pressi di nuovi minimi. Il dollaro Usa ha infatti inciso pesantemente sulle quotazioni delle valute legate al prezzo delle materie prime. Lo yen giapponese è invece in calo dopo che per buona parte della settimana si è mosso in rialzo grazie alla propensione dei trader a fare incetta di valute dal rendimento sicuro; al momento è scambiato a 118,57 dollari Usa. Gli investitori scommettono sul fatto che la solida ripresa dell’economia a stelle e strisce convincerà la Fed a ritoccare verso l’alto i tassi d’interesse prima di quanto non faranno Bce o Banca del Giappone, col risultato di rafforzare ulteriormente il dollaro Usa contro l’euro e lo yen. Tassi d’interesse Usa più alti significano maggiori proventi dagli asset denominati in dollari, rendendo la banconota verde ancora più attraente agli occhi degli investitori internazionali.