Era solo questione di tempo. Difficile passasse inosservata la modifica del Regolamento della Borsa Italiana che, a partire dal 1 dicembre 2014,
Era solo questione di tempo.
Difficile passasse inosservata la modifica del Regolamento della Borsa Italiana che, a partire dal 1 dicembre 2014, consentisse la negoziazione dei fondi comuni d’investimento: diventa possibile, per tutti gli intermediari operanti nel mercato ETFplus (il mercato telematico che dal 2007 costituisce la platea in cui si scambino gli Exchange Traded Fund), candidarsi per ottenere la quotazione sull’indice FTSE MIB.
In questo modo, l’accesso ai fondi quotati è garantito ad una maggiore platea di investitori (sia istituzionali che retail) che possono quotidianamente acquistarli o venderli ad un prezzo pari al NAV (Net Asset Value) ufficiale del giorno di negoziazione, che sarà noto il giorno successivo.
Per quanto riguardi la tutela della liquidità, è predisposta la presenza di un operatore incaricato
a supporto della stessa.
I motivi di una tale scelta di specie sono da ricercare nella possibilità concreta di standardizzare e ottimizzare la negoziazione dei fondi con l’obiettivo di ampliare l’offerta di Piazza Affari, come sostiene ed aggiunge Pietro Poletto, responsabile “Fixed Income” del London Stock Exchange Group: “Borsa Italiana mette a fattor comune l’infrastruttura di mercato per standardizzare e ottimizzare la negoziazione dei fondi con l’obiettivo di ampliare la propria offerta e rispondere alle sempre maggiori e diversificate esigenze degli investitori. Con l’avvio di questo nuovo segmento si crea un canale di distribuzione complementare al modello tradizionale esistente.
La quotazione consente di dare trasparenza negoziale, tipica di un mercato regolamentato Mifid compliance, godendo dell’efficienza della filiera integrata dalla negoziazione al settlement e della standardizzazione della comunicazione del NAV a un determinato orario”.
Prospettive in tal senso non sono passate inosservate al pubblico di investitori stranieri, tanto che il 24 febbraio si registra la quotazione di 12 comparti della società “New Millenium” sul segmento ETFplus di Borsa Italiana, sancendo così l’esordio dei fondi aperti in Piazza Affari. La sicav costituita da Banca Finnat nel 1999, con un patrimonio gestito di oltre 650 milioni di euro, ha avviato l’iter lo scorso 3 dicembre e sarà la prima a diversificare in questo modo il suo portfolio: basandosi sulle notizie fornite dal “Corriere della Sera”, le altre dieci società che hanno presentato entro il 31 dicembre la richiesta di ammissione alla negoziazione dei fondi in Borsa, non sono ancora pronte.
Si tratterebbe comunque di una questione di giorni o settimane, presto la società con capitale variabile lussemburghese avrà compagnia, nonostante manterrà un primato storico di antesignana.
La situazione è in divenire, ma l’ottimismo sembra essere il timone che guidi la reazione del mondo finanziario: dalla metà dell’anno in poi, la Borsa Italiana si appresterebbe a ricevere candidature di 18 società di gestione del risparmio, per un ammontare complessivo di 120 prodotti finanziari.
Sulla vicenda è intervenuto Alberto Alfiero, presidente del cda di New Millenium e vice direttore generale di Banca Finnat:” La quotazione in Borsa rappresenta un’ulteriore possibilità, particolarmente innovativa, per la distribuzione dei fondi: sarà un canale complementare rispetto a quelli di collocamento tradizionale”; in virtù anche della sua posizione di intermediario incaricato, ha palesato tutta la sua fiducia per Palazzo Mezzanotte, affermando che “ qualunque nuovo fondo dovessimo costituire in futuro sarà quotato a Piazza Affari”.
La via della modernità è tracciata.
La finanza italiana procede a piccoli passi verso l’obiettivo di acquistare, o, riacquistare, quella credibilità che negli anni ha demolito.
Solo offrendo strutture adeguate per gli investimenti e una tutela opportuna per gli investitori sarà possibile tornare a sedere al tavolo dei grandi, si chiamino Londra, New York o Francoforte.
Dopo gli studi in Giurisprudenza frequenta un corso in mercati finanziari fortemente orientato all’apprendimento del trading sul Forex. Il “Dealing on Foreign Exchange Market –FOREX-“ gli fornisce gli strumenti per iniziare il percorso di trader, ambito in cui è attivo con particolare attenzione alle medie mobili.