Le materie prime hanno avuto 24 ore ampiamente positive con il dollaro statunitense che sta contenendo i profitti o rimane stabile nei confronti dei vari
Le materie prime hanno avuto 24 ore ampiamente positive con il dollaro statunitense che sta contenendo i profitti o rimane stabile nei confronti dei vari strumenti finanziari. Ieri il petrolio si è dimostrato la star della giornata, con i prezzi che sono saliti oltre il 6% confidando in una conclusione positiva dell’incontro tra i Paesi dell’OPEC previsto per fine novembre. I prezzi si erano mossi in ribasso nel corso della passata settimana a seguito di un notevole rafforzamento del dollaro statunitense contro tutti gli strumenti di mercato e anche in conseguenza del venir meno degli effetti della trattativa dello scorso settembre fra i produttori petroliferi dell’OPEC. Ma ieri ha preso piede un crescente sentimento speculativo sui mercati alla notizia che ci sarebbero frenetiche trattative sottostanti per delineare una bozza di accordo. Lo scopo principale dell’incontro dell’OPEC è teso a tracciare i dettagli della riduzione delle estrazioni determinando chi dovrà procedere e quanto dovrà ridurre la propria produzione.
Resta da vedere se i produttori OPEC, e quelli non aderenti all’OPEC, saranno in grado di giungere a un accordo su questi importanti aspetti e, se riusciranno nel loro intento, allora potremmo vedere uno slancio effettivo dei prezzi petroliferi. Ieri, e questa mattina, abbiamo visto un mossa precorritrice di tale andamento del petrolio con i prezzi che sono schizzati oltre i 45$ e sopra la resistenza nella regione dei 46$, continuando a muoversi sopra tale livello, mentre scriviamo. Aspettatevi qualche consolidamento con inclinazione in rialzo nel corso della giornata odierna.
Il generale recupero dei mercati delle materie prime si è visto anche sui prezzi del metallo aurifero che hanno trovato una buona base nella regione dei 1220$, che ha funto da trampolino per un rimbalzo e ora l’oro è assestato sopra il livello dei 1230$, mentre scriviamo. L’area dei 1200-1220$ dovrebbe continuare a fungere da base di supporto dei prezzi nel breve periodo, consentendo altresì un recupero verso la regione dei 1240-1250$ che sarà un test fondamentale del supporto infranto e potrà essere considerato come un’opportunità per andare corti sull’oro. Con le attese del mercato per un rialzo dei tassi d’interesse statunitensi nel prossimo dicembre, aspettatevi che i prezzi del metallo aurifero continuino a restare contenuti nel breve termine, poiché i fondi verranno spostati da questo mercato per essere investiti nella moneta statunitense.
Anche i prezzi dell’argento continuano a rimanere sotto pressione,sebbene ieri il prezzo di chiusura si sia dimostrato in rialzo, rispetto all’apertura. Bisogna rilevare che tali rimbalzi sono più che altro una correzione del ribasso al quale abbiamo assistitonegli scorsi giorni e dovranno essere valutati come delle opportunità per vendere questo metallo, piuttosto che essere considerati come una inversione di tendenza. La debolezza dell’argento perdurerà nel breve termine, per la stessa ragione che pertiene all’oro, quindi i trader dovranno cercare le aree di correzione della tendenza, per poter vendere questa materia prima anziché cercare di acquistarla.
Colin First è stato coinvolto nel settore FX per 14 anni lavorando in varie vesti come trader, gestore di fondi, rivenditore e analista. Si è specializzato nello sviluppo di strategie di trading ed è appassionato di FX e servizi finanziari. Colin mantiene un blog in cui discute su diversi argomenti relativi al FX.