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Il nuovo designer di Gucci raccoglie un’eredità impegnativa

Da:
Reuters
Aggiornato: Jan 30, 2023, 16:23 UTC

di Lisa Jucca MILANO (Reuters Breakingviews) - Il nuovo direttore creativo di Gucci, Sabato De Sarno, è salito su una passerella traballante. Il colosso Kering di François-Henri Pinault ha scelto sabato scorso il trentanovenne proveniente dalla più piccola maison Valentino per guidare il marchio più prestigioso del gruppo e succedere al designer di punta Alessandro Michele, che ha lasciato l'azienda a sorpresa a novembre. Lo stile temerario di Michele, che il designer applicava fastosamente su qualsiasi capo, dalle camicie alle sneaker, hanno fatto esplodere le vendite di Gucci fino a quasi 10 miliardi di euro nel 2019. Ma a circa 10,5 miliardi di euro previsti nel 2022, il fatturato di Gucci è aumentato solo del 10% da allora. Nel frattempo, le vendite della rivale Louis Vuitton, controllata di Lvmh, sono aumentate di quasi il 60%, raggiungendo circa 20 miliardi di euro, e sono quasi triplicate per Dior, che ha ormai raggiunto dimensioni analoghe, secondo i calcoli di Breakingviews sulle stime di Jefferies e Hsbc.

Il nuovo designer di Gucci raccoglie un’eredità impegnativa

di Lisa Jucca

MILANO (Reuters Breakingviews) – Il nuovo direttore creativo di Gucci, Sabato De Sarno, è salito su una passerella traballante. Il colosso Kering di François-Henri Pinault ha scelto sabato scorso il trentanovenne proveniente dalla più piccola maison Valentino per guidare il marchio più prestigioso del gruppo e succedere al designer di punta Alessandro Michele, che ha lasciato l’azienda a sorpresa a novembre. Lo stile temerario di Michele, che il designer applicava fastosamente su qualsiasi capo, dalle camicie alle sneaker, hanno fatto esplodere le vendite di Gucci fino a quasi 10 miliardi di euro nel 2019. Ma a circa 10,5 miliardi di euro previsti nel 2022, il fatturato di Gucci è aumentato solo del 10% da allora. Nel frattempo, le vendite della rivale Louis Vuitton, controllata di Lvmh, sono aumentate di quasi il 60%, raggiungendo circa 20 miliardi di euro, e sono quasi triplicate per Dior, che ha ormai raggiunto dimensioni analoghe, secondo i calcoli di Breakingviews sulle stime di Jefferies e Hsbc.

Gli investitori dovranno aspettare per capire se De Sarno, una figura relativamente di basso profilo del settore, riuscirà a riportare Gucci all’antico splendore e a rafforzare la valutazione depressa di Kering, gruppo da 69 miliardi di euro. Michele, che era altrettanto poco conosciuto quando è emerso dai ranghi interni di Gucci nel 2015, è stato in grado di creare la sua prima collezione in soli cinque giorni. Il debutto delle creazioni di De Sarno non è però previsto prima di settembre.

Gucci rimane un marchio attraente. Secondo la piattaforma di moda Lyst, nel trimestre conclusosi a settembre il brand è stato il più ricercato sui social media e sulle shopping app. Se De Sarno riuscirà a mitigare alcuni degli eccessi di Michele nel campo della moda e a mantenere accattivante lo stile Gucci, lo sconto del 33% con cui Kering viene scambiata rispetto alla rivale Lvmh sulla base degli utili attesi potrebbe ridursi.

(Tradotto da Chiara Bontacchio, editing Stefano Bernabei)

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