Mercoledì scorso il rapporto d'inventario EIA, ha mostrato come le scorte di greggio statunitense siano aumentate più del previsto. Nell'ultima settimana,
Il Brent perde 24 centesimi per attestarsi su quota 56,12$, mossa opposta a quella postata dal greggio WTI nelle prime ore del mattino. Stando a quanto dichiarato da Moody nel suo rapporto settimanale Global Macro Outlook, il ribasso dei prezzi del greggio non riuscirà a stimolare la crescita economica globale, tuttavia, potrebbe offrire dei benefici ad alcuni importanti importatori di greggio. Per quanto riguarda le aspettative di crescita del Prodotto Interno Lordo (PIL) del G20, l’agenzia di rating internazionale mantiene le sue previsioni al 3% per il 2015 e il 2016, scenario praticamente invariato rispetto a quello mostrato dal rapporto di novembre. Stando a quanto dichiarato da Moody, gli Stati Uniti ed l’India beneficeranno del ribasso dei prezzi del greggio registrando rispettivamente una crescita del 3,2% e del 2,8% nel 2015. Infatti, secondo il suddetto rapporto, un contesto economico prevalentemente favorevole in entrambi i paesi potrebbe incoraggiare i consumatori e le imprese a spendere una parte dei guadagni dei redditi reali derivanti dal ribasso dei prezzi energetici.
Detto questo, le economie produttrici di greggio appartenenti al Gruppo dei 20, tra le quali ci sembra opportuno segnalare Russia ed Arabia Saudita, risentiranno indubbiamente del calo dei prezzi di greggio. Si prevede una “grave recessione” in Russia che durerà fino al 2017. Maria van der Hoeven, direttore esecutivo presso l’Agenzia Internazionale dell’Energia, ha mostrato come i vantaggi economici offerti da un ribasso dei prezzi del greggio possano essere in parte compensati dal contesto deflazionistico di alcune delle più grandi economie dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE).
Mercoledì il mercato del gas naturale si muove in rialzo sulla scia di una tempesta invernale che ha colpito il med-west e il nord-est degli Stati Uniti portando temperature glaciali all’interno del paese. Questa mattina il combustibile si muove in ribasso perdendo 5 punti per attestarsi su quota 2.822$ poiché i trader hanno approfittato del rally di ieri per avviare delle prese di beneficio. Il leggero rally postato nelle prime ore di trading, rally di 3 centesimi o dell’1,12%, ha preso piede a seguito del calo dei contratti dei future, scivolati sui minimi degli ultimi 2 anni la prima settimana di febbraio. A tale proposito, ricordiamo come sulla borsa di New York i future del gas naturale abbiano postato il più grande rialzo giornaliero delle ultime due settimane sulla scia di gelide temperature climatiche nella parte orientale degli Stati Uniti. Le recenti previsioni effettuate da un meteorologo per AccuWeather, infatti, prevedono l’arrivo di un vento artico nel nord-est degli Stati Uniti, pertanto, questa settimana le temperature raggiungeranno i minimi invernali.