Secondo l’Agenzia degli Stati Uniti per l’Informazione sull’Energia, nel corso della passata settimana, le scorte di greggio sono diminuite, mentre le raffinerie portavano ai massimi il prodotto e le importazioni declinavano. Durante la settimana conclusasi il 18 novembre, le scorte di greggio sono diminuite di 1,3 milioni di barili a fronte delle previsioni che le davano in aumento di 671000 barili.
Le scorte di benzina sono aumentate di 2,3 milioni di barili, bilanciando il calo di quelle di greggio. I trader attendevano un incremento di 643000 barili. Le scorte di distillati e di gasolio per il riscaldamento sono cresciute di 327000 barili, mentre si prevedeva una loro contrazione.
Sul prezzo del greggio ha pesato, infine, il netto apprezzamento del dollaro.
L’oro
Durante la sessione di mercoledì, i contratti future sull’oro con scadenza a febbraio negoziati sul Comex sono crollati al minimo degli ultimi nove mesi a seguito della prosecuzione del rialzo del dollaro. Il fattore principale all’origine dell’andamento negativo dell’oro è costituito dai dati sull’economia degli Stati Uniti, che rendono sempre più concreta la possibilità di un innalzamento dei tassi da parte della Fed nel prossimo mese.
Dati economici sugli Stati Uniti
Negli Stati Uniti, gli ordini di beni durevoli hanno registrato un deciso aumento, pari al 4,8%, rimbalzando dalla contrazione dello scorso mese. Il dato ha superato le aspettative dell’1,2% e segna un notevole miglioramento rispetto al precedente -0,3%.
Gli ordini di beni durevoli core sono all’1,0%, superiori alla stima dello 0,2% e alla lettura dello 0,1% del mese scorso.
