Questa mattina il greggio WTI si muove leggermente al ribasso restituendo parte dei guadagni di martedì ed è negoziato a 56.64$. Il combustibile perde 64
Ricordiamo, inoltre, come la scorsa settimana le scorte di combustibile abbiano postato un calo di 2,50 milioni di barili, scenario che potrebbe supportare il greggio prima dell’odierno rilascio del rapporto d’inventario. I trader restano cinici nei confronti del greggio poiché, nonostante i recenti rialzi, la tendenza sembra ancora ribassista. Stando a quanto dichiarato dai produttori Opec del Medio Oriente, entro la fine del prossimo anno, i prezzi del greggio dovrebbero rimbalzare tra la maniglia dei 70$ e quella degli 80$ poiché dovremmo assistere ad una ripresa economica mondiale, scenario che dovrebbe incrementare la domanda di greggio. A fronte di ciò, i delegati Opec prevedono una stabilizzazione a medio termine dei prezzi del combustibile.
L’economia statunitense è cresciuta ad un tasso annuo del 5%, i massimi dal 2003, incrementando così la spesa dei consumatori e delle imprese. Tale impennata ha confermato la forza dell’economia statunitense che sembra essere proiettata verso una totale ripresa. In un simile scenario, il Dow Jones rompe per la prima volta al di sopra dei 18.000, pertanto la Federal Reserve potrebbe rivedere la tempistica prevista per il rialzo dei tassi d’interesse ancora in prossimità dei minimi storici.
Nel rapporto di martedì, il governo ha potenziato notevolmente la crescita del terzo trimestre, precedentemente stimata al 3,9%. Gran parte della suddetta crescita è stata dettata dalle spese dei consumatori per l’assistenza sanitaria e dalla spesa delle imprese in strutture e software. L’economia ha indubbiamente beneficiato dei prezzi energetici nettamente inferiori. A tale proposito, segnaliamo come un combustibile più economico offra ai consumatori e alle imprese la possibilità di investire più soldi negli altri beni e servizi che guidano la crescita.
Il gas naturale si muove nuovamente al ribasso perdendo 13 punti ed è negoziato a 3.158$ poiché le recenti previsioni meteorologiche mostrano temperature leggermente più alte negli Stati Uniti. Stando a quanto riportato dal WSJ le miti temperature degli Stati Uniti hanno spinto i future del gas naturale in prossimità dei minimi degli ultimi due anni. I consumatori continuano a trarre beneficio dal ribasso del 30% postato dai prezzi della benzina. Lunedì i prezzi del gas naturale registrano una perdita del 9%, postando il più grande calo giornaliero da febbraio. Ricordiamo come il combustibile abbia ampliato le sue perdite sul retro delle recenti dichiarazioni rilasciate dal governo, dichiarazioni che vedono un incremento delle scorte di gas naturale superiore a quello dello scorso anno, quando, le temperature glaciali hanno spinto i prezzi del gas naturale in prossimità dei 6,00$.