Questa mattina il mercato aurifero rimane invariato a 1276.80$ poiché lunedì i mercati statunitensi sono rimasti chiusi per celebrare il giorno di Martin
Quest’anno il mercato aurifero ha postato in incremento del 7,8% sul retro delle forti preoccupazioni riguardanti un possibile rallentamento della crescita globale. Inoltre, lunedì, il Fondo Monetario Internazionali ha tagliato le sue previsioni per il 2015. Il forte rally dell’oro ha spinto l’indice di forza relativa a 14 giorni in prossimità dei 70 punti suggerendo un’inversione di prezzo. Detto questo, ricordiamo che la BCE dovrebbe annunciare il suo programma di acquisto asset durante la riunione del 22 gennaio e che il 25 si terranno le elezioni in Grecia, scenario che spinge l’indice del dollaro in prossimità dei massimi settimanali. Martedì il mercato aurifero rimane invariato sul retro della forte volatilità mostrata dai mercati e dall’incertezza relativa alla crescita economica mondiale, elementi che hanno supportato la domanda del prezioso, da sempre considerato come un porto sicuro per i propri investimenti.
Gli analisti ritengono che il prezioso finirà col testare la maniglia dei 1300$, tuttavia, non escludiamo la possibilità di assistere ad una forte presa di beneficio capace di proiettare il mercato verso la maniglia dei 1.250$, prossimo livello di massiccio supporto. Le forti incertezze internazionali hanno visto i trader accumulare ingenti quantità di oro. Venerdì, le partecipazioni sull’SPDR Gold Trust, il più grande fondo comune di investimento garantito in oro del mondo, registrano un incremento di 13.7 tonnellate per attestarsi su quota 730.89 tonnellate, il più grande afflusso giornaliero degli ultimi tre anni e mezzo.
Martedì il Fondo Monetario Internazionale ha ridotto le sue previsioni di crescita globale per il 2015 invitando i governi e le banche centrali a perseguire politiche monetarie accomodanti e riforme strutturali per sostenere la crescita. La scorsa settimana il prezioso ha registrato un incremento del 4,7%, i massimi da agosto 2013. la mossa ha preso piede dopo che la banca nazionale svizzera ha scelto di “liberalizzare” il commercio della sua valuta contro l’euro e di ridurre ulteriormente i tassi di deposito.
I metalli industriali rimangono deboli dopo che il PIL della Cina ha mostrato numeri più deboli del previsto. Il rame guadagna 18 punti rimbalzando dai minimi postati lunedì. Il metallo rosso si attesta su quota 2,594$, nettamente al di sotto del suo range medio di trading. Detto questo, ci sembra opportuno segnalare come il rame abbia perso lo 0,8% sull’LME dopo aver postato un guadagno dell1,1%. Stando ai recenti dati, le scorte del metallo monitorato dal bourse hanno riportato un incremento del 5,1%, i massimi da marzo scorso.