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I Prezzi Del Greggio Non Entrano in Contatto Con i Fondamentali

Da:
Barry Norman
Pubblicato: Dec 20, 2013, 18:46 GMT+00:00

Con i fondamentali che deludono il greggio è negoziato stamane in ribasso di 20 centesimi ed è negoziato  a 98.84$. Secondo il Dipartimento dell'Energia

I Prezzi Del Greggio Non Entrano in Contatto Con i Fondamentali

Con i fondamentali che deludono il greggio è negoziato stamane in ribasso di 20 centesimi ed è negoziato  a 98.84$. Secondo il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti, giovedì il greggio su Nymex guadagna l’1% sul retro si un incremento del 13% della domanda totale di combustibile statunitense,  pari a 21 milioni di barili giornalieri, i massimi dall’Aprile del 2008. Le previsioni di un aumento della domanda di greggio statunitense, a seguito del comunicato della Fed che ha mostrato una forte crescita economica del Paese, hanno agito come fattore positivo. Tuttavia un dollaro forte ha gravato sui prezzi del greggio che toccano un massimo intra-day a 99,17$. I prezzi del petrolio sono aumentati nonostante la decisione presa dalla Federal Reserve riguardo ad un imminente avvio del programma di ridimensionamento dello stimolo monetario, scelta che secondo molti analisti comporterà un ribasso dei prezzi. L’avvio di una nuova politica finanziaria da parte della Federal Reserve dovrebbe aumentare il valore del dollaro statunitense contro le altre valute gravando sui mercati delle materie prime negoziate in dollari, come il greggio, giacché il rincaro dei prezzi le renderebbe meno attraenti agli occhi degli investitori.

Tuttavia, la decisione della Fed è stata vista dai mercati finanziari come un voto di fiducia in previsione di una economia americana in forte crescita. Questo potrebbe alimentare le aspettative per una maggiore domanda di energia.

Proprio come il cugino WTI, questa mattina, anche il Brent perde 20 centesimi ed è negoziato a 109,91$ poiché i trader si stanno stabilizzando dopo il rally del mercato supportato dalla decisione della Fed. Giovedì lo sciopero dei lavoratori ha comportato la chiusura di 4 raffinerie causando così una perdita della capacità giornaliera pari a 700.000 barili, aumentando le necessità di importazione europea e di prezzi sostenuti. La domanda statunitense di prodotti petroliferi è salita a 19,4 milioni di barili giornalieri, pari al 4,9% annuo, raggiungendo i massimi degli ultimi sei anni nel mese di novembre. A Ginevra, le nazioni occidentali hanno ripreso i colloqui con l’Iran riguardo ad una riduzione delle sanzioni internazionali e una rivisitazione del programma nucleare iraniano. Nella giornata odierna, i prezzi del greggio sembrano essere destinati a muoversi al rialzo sul retro degli scioperi della raffineria francese e dell’incremento della domanda del greggio WTI, entrambi questi fattori dovrebbero sostenere i prezzi.

Nel frattempo, il mercato del gas naturale su Nymex rimane costante a 4,44$  per mille metri cubi, i massimi in 29 mesi. Ricordiamo come, il giorno antecedente alle dichiarazioni del governo degli Stati Uniti che hanno mostrato una forte estrazione di combustibile a causa delle basse temperature, il gas naturale aveva guadagnato il 5%.

Giovedì  Il Dipartimento dell’Energia ha dichiarato che le scorte del combustibile sono scese a 261 miliardi di piedi cubi contro i 285 miliardi di piedi cubi della scorsa settimana, stabilizzandosi al di sotto della media quinquennale. Lunedì l’EIA ha rilasciato il rapporto annuale riguardante la produzione di energia per il 2014. L’EIA prevede che la produzione di gas naturale aumenterà costantemente nel corso del prossimo anno, raggiungendo i 37.500 miliardi di piedi cubi (TCF) annuali entro il 2040, registrando un aumento del 56 % rispetto al 2012.

Le raffinerie europee sono state originariamente costruite per massimizzare la produzione di benzina, tuttavia  la domanda di diesel europeo è cresciuta molto più rapidamente di quella di benzina, in parte anche a causa delle politiche presenti in molti paesi europei che favoriscono le vetture a gasolio e che hanno contribuito ad aumentare costantemente le quotazioni del diesel. Questo scenario ha condotto l’Europa ad una forte esportazione di benzina e ad una massiccia importazione di gasolio. Venerdì mattina la benzina rimane invariata ed è scambiata a 2.74$.

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