Per quanto riguarda i mercati energetici, possiamo vedere come l'andamento dei prezzi del greggio WTI e del Brent abbiano attirato l'attenzione della
All’inizio della settimana il gas naturale con consegna a febbraio ha postato un calo di 29,6 centesimi raggiungendo i 2.831$ per milione di unità termiche britanniche sul New York Mercantile Exchange, i minimi dal 12 gennaio. Dalla fine di ottobre i prezzi hanno registrato un calo del 27%. Il 13 gennaio, il rapporto EIA relativo alle previsioni energetiche a breve termine (Short-Term Energy Outlook) ha mostrato come il suddetto calo sia stato influenzato anche da un taglio delle spese dei consumatori che hanno ridotto la domanda di cherosene. Detto questo, le famiglie che hanno riscaldato le proprie abitazioni vedranno le bollette scendere dell’8,1% rispetto allo scorso anno, infatti, si prevede una spesa di 621$ contro i 649$ stimati ad ottobre.
Attualmente i consumatori statunitensi sono avvantaggiati tanto dal calo delle bollette energetiche quanto da quello della benzina, in continuo ribasso. A New York, la benzina perde 4,6 centesimi, pari al 3,4%, per attestarsi su quota 1,3128$ a gallone. Il Diesel perde 3,9 centesimi o il 2,3% scendendo al di sotto dei minimi storici di febbraio per portarsi a 1.6266$. Secondo i dati riportati dalla AAA della Florida, il più gruppo dei più grandi automobilisti statunitensi, nella sessione di ieri, la benzina al dettaglio, perde 0,7 centesimi raggiungendo i 2,054$ a gallone, i minimi dall’Aprile del 2009.
Questa mattina la benzina si muove al rialzo guadagnando 50 centesimi ed é scambiata a 46,97$. Il Brent segue l’esempio della benzina postando un rincaro di 31 centesimi per attestarsi su quota 48.49$. La mossa compensa le perdite di ieri. A tale proposito ci sembra opportuno segnalare come nella sessione di martedì il greggio abbia registrato un calo del 5% a seguito della dichiarazioni rilasciate dal Fondo monetario internazionale che ha rivisto al ribasso le sue previsioni di crescita per il 2015. Nel frattempo, l’Iran, principale produttore di greggio, non esclude la possibilità di raggiungere i 25$ al barile, scenario che potrebbe essere bloccato solo da un intervento dell’Opec. Una società di analisti che monitora le scorte del greggio statunitense ha mostrato come la scorsa settimana, le scorte di greggio a Cushing, Oklahoma, il punto di consegna per i contratti dei future del greggio degli Stati Uniti, abbiano registrato un incremento di 2,6 milioni di barili , scenario che, secondo i commercianti, ha incrementato il sentimento ribassista del mercato. Detto questo, i trader attendono il rilascio del rapporto d’inventario EIA previsto per il tardo pomeriggio dell’odierna sessione statunitense.
Bijan Zanganeh, ministro del petrolio, ha dichiarato che Teheran non ha visto nessun segno di cambiamento all’interno dell’OPEC e che senza il suo supporto il greggio potrebbe raggiungere i 25$ al barile.