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I mercati valutari procedono senza ritmo

Da
James Hyerczyk
Pubblicato: Dec 16, 2014, 16:40 GMT+00:00

Il dollaro Usa sembra essersi impantanato fra lunedì e martedì, mentre l’oro cedeva il 3% in vista della riunione Fomc. La banconota verde è solita

I mercati valutari procedono senza ritmo

Il dollaro Usa sembra essersi impantanato fra lunedì e martedì, mentre l’oro cedeva il 3% in vista della riunione Fomc. La banconota verde è solita apprezzarsi quanto il prezioso si deprezza: il dollaro è invece rimasto stabile a 88,59 dopo aver perso 12 punti e ritornando ai livelli di apertura di ieri. In difficoltà per via del calo dei prezzi del greggio, i mercati azionari sono scivolati anche nella giornata di ieri: lo S&P 500 ha chiuso a 1989,63 in ribasso dello 0,63%.

Per quanto riguarda le valute, quelle asiatiche sono scambiate fra il misto e il negativo rispetto al dollaro Usa, rimasto ancorato al suo range mentre l’indice DX veniva scambiato a 88,59. Lo yen nipponico è riuscito ad apprezzarsi dal momento che gli investitori si sono messi alla ricerca di asset sicuri stante l’incertezza che domina il mercato. La valuta giapponese è ora scambiata a 117,76 mentre l’euro viaggia praticamente invariato a 1,2452.

A incidere sulle divise asiatiche sono stati in particolare i pessimi dati cinesi, benché le speranze per una nuova tornata di stimoli monetari da parte delle autorità monetarie della Cina abbiano evitato tracolli peggiori. I vertici del governo cinese hanno inoltre approvato piani infrastrutturali per 192 miliardi di yuan che prevedono la costruzione di nuove strade e di un aeroporto nel tentativo di rilanciare gli investimenti pubblici e supportare un’economia in rallentamento. Le statistiche ufficiali dimostrano infatti che fra gennaio e novembre gli investimenti sono cresciuti al ritmo più basso degli ultimi 13 anni (+15,8%) benché incidano per quasi il 42% della crescita cinese complessiva. I dati pubblicati stamattina hanno inoltre evidenziato che l’attività manifatturiera è tornata a contrarsi: a novembre la lettura flash dell’indice PMI manifatturiero HSBC/Markit è scivolata al di sotto di quota 50 (a 49,5) per la prima volta negli ultimi 7 mesi. Il livello-50 separa la contrazione dall’espansione dell’attività.

L’Aussie ha recuperato parte delle ultime perdite pur rimanendo in prossimità del suo ultimo minimo: è scambiato infatti in rialzo di 14 punti a 0,8226 laddove il Kiwi ne ha persi 3 ed è scambiato a 0,7741. Il dollaro australiano aveva perso terreno nel corso della giornata di ieri per via di una crisi di ostaggi nel centro finanziario di Sydney e del confermato peggioramento della posizione fiscale del paese. Eppure, le ultime parole del governatore Rba Stevens, assieme al calo della ragione di scambio australiana, al rallentamento della crescita cinese e al diffondersi di una certa inquietudine sulle condizioni economiche del paese hanno di nuovo portato la valuta locale in prossimità dei livelli degli ultimi giorni.

L’euro ha recuperato terreno con gli investitori in attesa di notizie dalla Bce e sul piano Junker per rilanciare l’economia europea. Secondo gli economisti, la battaglia per il Quantitative easing è tutto fuorché vinta. Oltre il 90% degli intervistati in un sondaggio mensile di Bloomberg sostengono che la Bce inizierà ad acquistare titoli sovrani a partire dal prossimo anno; lo scorso mese, la percentuale era stata del 57%. Secondo il 55% degli intervistati, l’annuncio dovrebbe arrivare nel primo trimestre 2015 e nonostante le obiezioni di alcuni membri interni del Consiglio direttivo Bce. A meno di sei settimane dalla prossima riunione di politica monetaria, il presidente Draghi sta cercando di avere ragione delle ultime resistenze per lanciare un piano di stimoli che appare ogni giorno che passa più necessario. Il crollo del prezzo del greggio rischia di precipitare il 18 paesi dell’Eurozona in deflazione mentre gli istituti di credito ordinari sembrano nutrire ben poco appetito per il denaro a poco prezzo messo loro a disposizione dalla Bce per rilanciare i prestiti all’economia reale.

Sull'Autore

James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.

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