Con le riunioni Bce e Boc ormai alle spalle, i trader sono liberi di concentrarsi sul meeting Fed di domani. Il dollaro Usa si mantiene prossimo al suo
Standard & Poor’s ha degradato il rating della Russia al livello spazzatura, portandolo al di sotto della soglia d’investimento minima per la prima volta nell’ultima decade, proprio mentre l’economia russa è sull’orlo della recessione a causa del crollo dei prezzi del greggio, al minimo dal 2009. L’Aussie si mantiene debole al di sotto del livello di prezzo 80, posizionandosi a 0,7941, laddove il Kiwi è scambiato invece a 0,7431. La Rbnz si riunirà giovedì prossimo.
Dopo il calo di ieri registrato nella bilancia commerciale del Giappone, lo yen è scambiato in territorio positivo guadagnando 14 punti contro il dollaro Usa fino a quota 118,33; viaggia invece a 133,07 nei confronti dell’euro.
Le oscillazioni della valuta comune sembrano ora in grado di stabilizzarsi dopo il polverone sollevato dall’annuncio del Qe europeo e dal risultato delle elezioni politiche in Grecia. L’euro è al momento scambiato a 1,1245 mentre i trader tentano di individuare il nuovo livello di equilibrio per una divisa che, solamente nell’ultima settimana, ha perso quasi 400 punti e ha toccato il nuovo minimo degli ultimi 11 anni.
L’indice del dollaro ha quasi raggiunto il suo massimo dell’ultima decade proprio mentre la fiducia verso il biglietto verde è pronta a lievitare ulteriormente nel caso in cui il Fomc dovesse dare conferma di voler rialzare i tassi già da quest’anno. Il dollaro Usa si è mosso in rialzo beneficiando inoltre di dati economici che evidenziano quanto stia migliorando lo stato di salute dell’economia statunitense. La forza del dollaro continua a incidere sulle sue controparti valutarie, con il CAD scambiato al minimo record a 1,2483 e la sterlina che stamattina viaggia in rialzo di 24 punti sino a 1,5097 dopo esser precipitata a quota 1,49 durante la scorsa settimana.
Il franco svizzero è scivolato a 0,9024 contro il dollaro Usa ed è lievitato sin oltre la parità contro l’euro (portandosi a 1,0149) proprio mentre i trader non hanno ancora individuato il nuovo punto di equilibrio per la valuta elvetica dopo l’annuncio della Banca Centrale Svizzera di 10 giorni fa e il programma di stimoli della Bce. I mercati valutari potrebbero voler così sfruttare questa settimana per posizionarsi in vista della riunione Fed di mercoledì pomeriggio.