Venerdì i futures sul petrolio greggio per il mese di marzo rimangono pressoché invariati, con una leggera tendenza al rialzo, consolidandosi da ben otto
Per quanto riguarda le altre notizie del giorno, segnaliamo che la Bucker Hughes Inc. ha annunciato un’ulteriore calo nel conteggio delle piattaforme petrolifere negli USA. La riduzione di 209 pozzi nelle ultime sei settimane rappresenta la più forte flessioneda quando nel luglio 1987 la società ha cominciato registrare i dati. Nella settimana terminata il 16 gennaio si è registrata una contrazione di 55 unità.
Oltre al calo del numero di piattaforme, molti iimportanti operatori del comparto petrolifero hanno annunciato tagli agli investimenti per i nuovi progetti. Baker Hughes ha annunciato il licenziamento di 7000 impiegati e dell’11% circa della propria manovalanza; Schlumberger ha annunciato il taglio di 9000 posti di lavoro, così come hanno fatto Suncor Energy, Halliburton e Apache Oil.
Giovedì l’Agenzia di Informazione sull’Energia ha segnalato il più forte incremento di riserve di greggio degli ultimi 14 anni. Secondo la EIA, le riserve di petrolio sarebbero cresciute di 10,1 milioni di barili raggiungendo un totale di 397,9 milioni, un valore ben superiore rispetto alle previsioni dei trader ferme a 2,6 milioni di barili.
Venerdì i futures Comex Gold per il mese di febbraio hanno fatto registrare un leggero ribasso, che potrebbe riflettere l’indecisione del mercato. Le vendite potrebbero essere legate alle prese di beneficio in seguito a un movimento significativo sia in termini di prezzo che di durata. Gli investitori potrebbero anche rilassarsi un po’ ora che va svanendo l’effetto della decisione della scorsa settimana della Banca Nazionale Svizzera e dopo la pubblicazione del piano di stimolo della BCE; anche le condizioni di iper-comprato potrebbero aver contribuito al ribasso.
La ragione principale dietro all’aumento del prezzo dell’oro di questa settimana è stata la perdita di credibilità della banca centrale svizzera e il tasso di interesse a -0,75 offerto dalla banca centrale. Detto con molta sincerità, gli investitori hanno decisamente perso fiducia nei confronti della Banca Nazionale Svizzera e hanno preferito cercare sicurezza comprando oro, tanto più che, sebbene l’oro non produca rendimenti, sarà comunque meglio che pagare lo 0,75% alla banca per tenere il proprio denaro.
Venerdì la coppia EUR/USD ha seguito un andamento incerto, apprestandosi a chiudere la settimana al minimo degli ultimi 11 anni, con investitori e trader che continuano a reagire all’annuncio di ieri del massiccio programma di acquisto titoli da parte della Banca Centrale Europea.
Giovedì il presidente della BCE Mario Draghi ha dichiarato che la banca centrale comprerà 60 milioni di euro in titoli di debito pubblico e privato al mese almeno fino al settembre 2016 o ancora più tardi se servirà per risollevare l’economia dell’eurozona e per sostenere l’inflazione.
Ora che la BCE ha rivelato il proprio programma di Quantitative Easing, i trader sposteranno l’attenzione sulle elezioni del 25 gennaio in Grecia. La vittoria degli oppositori al primo ministro Antonis Samaras porterebbe probabilmente la Grecia ad uscire dall’eurozona.
La coppia GDP/USD, sotto la pressione crescente dei timori legati all’inflazione, dovrebbe chiudere la settimana in ribasso. A inizio settimana i verbali della Banca d’Inghilterra avevano rivelato la retromarcia dei due membri che si erano precedentemente espressi a favore di un aumento dei tassi di interesse. I verbali inoltre hanno mostrato che la BoE si aspetta anche un’inflazione attorno allo 0% nel breve termine. Infine, stando all’azione del prezzo di mercato dei titoli GB, sembra che gli investitori abbiano abbandonato ogni speranza riguardo un possibile aumento dei tassi interesse nel corso del 2015.
Per quanto riguarda le altre notizie del giorno, segnaliamo un indice PMI Flash del settore manifatturiero al di sotto delle aspettative a 53,7 contro stime preliminari a 54,1. Le vendite di case esistenti sono anch’esse in calo a 5,04 milioni di unità contro stime per 5,08 milioni.
I trader sul mercato del petrolio stanno cercando di capire come la morte del re dell’Arabia Saudita Abdullah possa ripercuotersi sui prezzi. Alcuni credono che possa portare a un cambiamento della linea politica del regno attualmente orientata verso la libera discesa dei prezzi. In questa prospettiva la notizia potrebbe sostenere il mercato.
Chris è un'analista di FX Empire sin dall'inizio. Ha contribuito nei principali forum valutari con milioni di visualizzazioni. Chris lavora sia come analista che come professionista, sia per i clienti che per se stesso. Chris ha conseguito una laurea in CIS presso la Franklin University negli Stati Uniti.