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Hong Kong, nasce primo crypto fund regolamentato da 100 milioni di USD

Da:
Fabio Carbone
Pubblicato: Apr 20, 2020, 09:13 UTC

Ad Hong Kong nasce il primo crypto fund regolamentato con target di capitalizzazione da 100 milioni di USD entro la fine del 2020. Leggi le caratteristiche.

Crypto fund

La Venture Smart Asia Ltd. una venture capital regolamentata ad Hong Kong, ha istituito il primo crypto fund in bitcoin regolamentato con l’obiettivo di raccogliere 100 milioni di dollari USA entro il primo anno di vita.

La venture capital asiatica ha costituito una apposita società del gruppo, Arron Capital che si occuperà di gestire il crypto fund sotto licenza Securities and Futures Commission, l’autorità finanziaria dell’amministrazione semiautonoma di Hong Kong.

Si tratta per Hong Kong della prima licenza rilasciata ad una società del settore criptovalute dopo l’istituzione di una normativa volta a dettare regole al settore.

In precedenza SFC aveva già concesso una licenza ad un gestore di asset crittografici, Diginex, ma successivamente tale società non aveva soddisfatto tutti i criteri richiesti per la gestione di fondi destinati ad investitori professionisti.

Il bitcoin non sarà l’unico crypto asset del fondo, entro la fine del 2020 l’asset manager intende lanciare un secondo prodotto finanziario che rappresenti un basket di token digitali.

Raggiungere gli istituzionali

L’obiettivo del fondo è raggiungere gli istituzionali, i quali hanno la necessita di accedere a fondi pienamente rispettosi delle leggi dello stato in cui il fondo stesso nasce.

Arron Capital si pone l’obiettivo di soddisfare questa domanda crescente d’investimento nel comparto delle criptovalute, non più abitato solo da piccoli curiosi ma da gente che intende sfruttare fino in fondo la miniera.

Caratteristiche del fondo Bitcoin

Il crypto fund è ufficialmente un Fondo di asset virtuali regolamentato secondo la normativa vigente nell’amministrazione a statuto speciale di Hong Kong.

Così il crypto fund replica il prezzo del bitcoin e fornisce agli investitori professionali l’accesso al bitcoin attraverso un fondo con struttura tradizionale.

La licenza ottenuta dall’autorità finanziaria SFC è detenuta dalla Venture Smart Asia Limited.

Gli investitori professionali devono a loro volta essere in regola con la normativa di Hong Kong Securities & Futures Ordinance.

Regole per il settore delle criptovalute

Nate per uscire dagli schemi regolamentari di una finanza che aveva condotto sul lastrico decine di migliaia di persone, ironicamente le criptovalute ora sono desiderate da un numero crescente di investitori dell’alta finanza.

Senza regole, però, i grandi investitori difficilmente possono inserirsi in questo nuovo comparto.

Ed ecco l’intuizione di piccoli stati che grazie alla Finanza sostengono l’economia dei loro rispettivi piccoli Paesi. Singapore, Hong Kong, Gibilterra, Malta, hanno perlustrato il modo di regolamentare o lo hanno già fatto con apposite leggi.

Del resto il recentissimo rapporto del Financial Stability Board è intervenuto con un suo parere per indicare la rotta sulle stablecoin alle Banche centrali di tutto il mondo.

Lo scorso anno anche il FATF aveva fornito i primi strumenti ai Paesi del G20 per regolamentare il settore.

Anche l’unione europea si è occupata di recente delle criptovalute e uno studio ritiene che le norme sull’antiriciclaggio andrebbero aggiornate, eppure sono entrate in vigore solo a gennaio (AML5).

Le criptovalute subiscono un processo di “istituzionalizzazione” e probabilmente non potrà essere altrimenti se si vuol evitare che altri Paesi facciano come la Cina e come l’India.

Il futuro del Bitcoin

Il bitcoin istituzionale nei fatti esiste da fine 2017 quando CME e CBOE emisero i bitcoin futures, costituendo un ponte di connessione tra mondo crypto e finanza tradizionale.

Nei prossimi anni dovremo attenderci nuovi sviluppi normativi, ma la strada che sembra si voglia tracciare a livello internazionale è quella di muoversi su un piano sovranazionale attraverso il supporto degli organi del G7 e del G20, in particolare il FATF, i quali si occuperanno di creare linee guida generali a cui i vari stati si potranno rifare per sviluppare poi una propria normativa.

Nell’attesa godiamoci l’halving del block rewards del bitcoin del 12 maggio circa.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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