Pubblicita'
Pubblicita'

Gli stimoli Bce e la vittoria di Syriza spingono l’euro al nuovo minimo

Da
Barry Norman
Pubblicato: Jan 26, 2015, 14:56 GMT+00:00

Si apre una nuova settimana con l’euro che continua a stampare nuovi minimi, toccando quota 1,1173 (-11 punti) già nel corso della sessione asiatica. Ieri

Gli stimoli Bce e la vittoria di Syriza spingono l’euro al nuovo minimo

Si apre una nuova settimana con l’euro che continua a stampare nuovi minimi, toccando quota 1,1173 (-11 punti) già nel corso della sessione asiatica. Ieri le elezioni politiche in Grecia hanno premiato il partito di estrema sinistra e anti-austerità Syriza, capace di assicurarsi quasi la maggioranza assoluta dei seggi e di concludere un accordo con alcune formazioni minori per costituire una coalizione di governo. In mattinata il primo ministro britannico Cameron aveva dichiarato che “l’esito delle consultazioni elettorali greche avrebbe acuito l’incertezza economica in Europa. Per questo motivo, il Regno Unito dovrà essere in grado fortificarsi al proprio interno”.

Syriza ha dominato le elezioni elleniche, mentre il paese si prepara allo scontro con i creditori internazionali che avevano imposto alla Grecia condizioni draconiane per autorizzare l’enorme piano di salvataggio. La crescita e il trionfo di Syriza pone l’unione dei 28 Stati membri davanti a un enigma: e adesso, cosa succederà? Alexis Tsipras, leader di Syriza, ha detto a più riprese che le condizioni per il pagamento dei 325 miliardi rientranti nel piano di salvataggio sono scorrette e devono essere rinegoziate. Si è persino spinto a evocare l’idea della cancellazione del debito.

All’interno di Syriza, sono in parecchi a promuovere “Grexit”, ossia l’abbandono dell’Eurozona (19 paesi che condividono la stessa valuta) per tornare alla vecchia divisa del paese ellenico, la dracma.

“Lunedì, la Grecia volta pagina” ha affermato ieri Tsipras nel discorso che ha rivolto ai suoi sostenitori riuniti ad Atene dopo essersi messo a ballare sulle note di “London Calling” del gruppo punk The Clash.

“Il verdetto del popolo greco ha concluso, oltre ogni dubbio, il circolo vizioso dell’austerità nel nostro paese. Il verdetto della Grecia, il vostro verdetto, cancella in maniera inequivocabile gli accordi di salvataggio che hanno portato all’austerità e al disastro” ha proclamato Tsipras, un ex-ingegnere civile particolarmente carismatico. “Il verdetto del popolo greco rende la Troika un ricordo del passato del nostro essere europei”.

La Troika è il nome con cui si identificano i tre prestatori – Bce, Commissione Ue e Fmi – che negli ultimi anni hanno concesso alla Grecia il denaro per evitare la bancarotta.

La tornata elettorale ellenica ha seguito con un paio di giorni di distanza l’annuncio da parte della Bce di un enorme programma di stimoli monetari che ha persino battuto le più rosee aspettative del mercato. Il presidente Bce Mario Draghi ha spiegato che l’Eurotower acquisterà titoli di debito pubblico e privato per 60 miliardi di euro al mese (69 miliardi di dollari Usa) da marzo sino al settembre 2016, senza chiudere la porta a ulteriori misure di stimolo nel caso in cui quelle attuali non dovessero produrre gli effetti sperati. L’iniezione di liquidità nel sistema finanziario dell’Eurozona dovrebbe rimettere in moto la crescita dell’inflazione e dell’attività economica. Gli investitori si aspettavano un programma di acquisti più piccolo, tanto che l’annuncio di giovedì scorso ha scatenato un incredibile rally dei titoli e degli indici azionari europei.

La banconota verde ha toccato il massimo dell’ultima decade contro l’euro a 95,92; il dollaro australiano si è portato a 0,7879 contro il dollaro Usa, mentre il Kiwi è calato a 0,7424 e il dollaro canadese finiva a quota 1,2454: il calo del prezzo delle materie prime ha infatti inciso in maniera negativa sulle tre economie altamente dipendenti dalle performance delle proprie esportazioni.

Sull'Autore

Pubblicita'