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Fmi, ulteriori turbolenze finanziarie potrebbero colpire crescita globale

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Reuters
Pubblicato: Apr 11, 2023, 14:48 GMT+00:00

WASHINGTON (Reuters) - Il Fondo monetario internazionale ha ridotto leggermente le previsioni di crescita globale per il 2023 per l'impatto negativo dell'aumento dei tassi di interesse, ma ha avvertito che un eventuale serio ritorno delle turbolenze finanziarie potrebbe ridurre la produzione a livelli quasi recessivi.

Il logo del FMI durante la riunione del 2018 del Fondo Monetario Internazionale

WASHINGTON (Reuters) – Il Fondo monetario internazionale ha ridotto leggermente le previsioni di crescita globale per il 2023 per l’impatto negativo dell’aumento dei tassi di interesse, ma ha avvertito che un eventuale serio ritorno delle turbolenze finanziarie potrebbe ridurre la produzione a livelli quasi recessivi.

Nell’ultimo World Economic Outlook, l’Fmi ha detto che i rischi di contagio del sistema bancario sono stati contenuti grazie ai decisi interventi intrapresi dopo il crollo di due banche negli Usa e al crack di Credit Suisse. L’instabilità ha tuttavia aggiunto un ulteriore grado di incertezza, oltre all’inflazione che persiste a livelli elevati e alle ripercussioni della guerra in Ucraina.

“Con il recente aumento della volatilità dei mercati finanziari, la foschia sulle prospettive economiche mondiali si è infittita”, ha detto l’Fmi in occasione dell’avvio degli incontri di primavera a Washington.

“L’incertezza è elevata e il bilanciamento dei rischi si è spostato decisamente verso il basso, finché il settore finanziario rimarrà instabile”, ha aggiunto il Fondo.

L’Fmi prevede ora una crescita del Pil globale in termini reali del 2,8% per il 2023 e del 3% per il 2024, con un deciso rallentamento rispetto alla crescita del 3,4% del 2022 a causa dell’inasprimento della politica monetaria.

Entrambe le previsioni per il 2023 e il 2024 sono state ridotte di 0,1 punti percentuali rispetto alle stime pubblicate a gennaio, in parte a causa delle performance più deboli di alcune grandi economie e delle aspettative di un’ulteriore stretta monetaria per combattere l’inflazione persistente.

Le prospettive del Fmi per gli Stati Uniti sono leggermente migliorate, con una crescita dell’1,6% nel 2023 rispetto all’1,4% previsto a gennaio, vista la forza del mercato del lavoro. Il Fondo ha però tagliato le previsioni di alcune grandi economie, tra cui la Germania, vista in contrazione dello 0,1% nel 2023, e il Giappone, la cui crescita è stimata all’1,3% quest’anno invece dell’1,8% previsto a gennaio.

Il Fmi ha alzato le previsioni sull’inflazione ‘core’ per il 2023 al 5,1%, rispetto al 4,5% previsto a gennaio, affermando che in molti paesi la crescita dei prezzi non ha ancora raggiunto il picco, nonostante la riduzione del costo dell’energia e dei generi alimentari.

(Tradotto da Chiara Bontacchio, editing Andrea Mandalà)

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