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Fitch taglia rating dell’Italia a BBB- stabile, Gualtieri critica outlook

Da:
Fabio Carbone
Aggiornato: Apr 29, 2020, 07:15 UTC

Fitch Ratings taglia il rating dell’Italia a BBB- con outlook stabile, ma il ministro dell'economia Roberto Gualtieri critica outlook con una nota ufficiale. S&P ci aveva graziati.

Rating dell'Italia, Fitch

Fitch Ratings ha reso noto il suo giudizio sullo stato complessivo dell’economia nazionale e ha tagliato il rating dell’Italia a BBB- con outlook stabile. L’Italia, secondo Fitch, è quindi a un gradino solo dagli investimenti spazzatura.

Se ipoteticamente in una prossima analisi dovessero assegnare all’Italia il giudizio di BB+, questo sarebbe un livello di non investimento e quindi un gradino speculativo per gli investitori.

Tuttavia questo non dovrebbe accadere dal momento che l’outlook è considerato stabile e non negativo.

A pesare sui fondamentali dell’Italia c’è ovviamente la crisi economica in atto e la previsione del Documento di economia e finanza venerdì 24 aprile dal Governo, in cui si prevede un aumento del debito del 155,7% e un Pil in caduta del -8% nel 2020. Fitch non ha fatto altro che riprendere questi ultimi dati nel valutare il rating dell’Italia e, infatti, nel suo documento ha appunto ripreso la questione del rapporto deficit/Pil al 156% e la stima del calo di Pil nel 2020 del -8%.

Rating dell’Italia, note positive secondo Fitch

L’intervento della BCE è fondamentale e l’iniziativa di quest’ultima volta a comprare i titoli di stato italiani aiuterà l’Italia nel rispondere alla crisi nella pandemia.

Positivo anche il fatto che ci sia stata coesione politica durante la fase emergenziale, almeno nelle prime settimane. Così come Fitch valuta positivamente l’aumentato gradimento che il Governo italiano e ancor di più il presidente del Consiglio Giuseppe Conte hanno raggiunto in questa fase.

Ma Fitch fa notare che nelle ultime settimane le divisioni politiche sono riemerse e che con l’allentamento delle restrizioni e il ritorno graduale alla normalità, porterà le forze politiche ad una maggiore conflittualità proprio sulle questioni economiche.

Analizzando il rating dell’Italia, Fitch Ratings non dice altro che le tensioni politiche fanno male all’economia e non bene.

La risposta del ministro Gualtieri a Fitch

Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri è intervenuto sul giudizio dato da Fitch sul “merito di credito” dato all’Italia e scrive in una nota ufficiale che “l’agenzia è intervenuta anticipando la valutazione del rating programmata per il 10 luglio”, ed aggiunge che “l’accelerazione sarebbe giustificata dal deterioramento in atto del quadro macroeconomico e della finanza pubblica”.

Tuttavia Gualtieri spiega che il quadro macroeconomico si è alterato per “effetti interamente dovuti a una causa esogena e temporanea. La valutazione degli impatti sulle prospettive di crescita e sul merito di credito sconta inevitabilmente un considerevole margine di incertezza”.

E quindi Gualtieri aggiunge: “Le altre agenzie di rating hanno in effetti assunto un atteggiamento più prudente”.

Ma il ministro aggiunge anche che Fitch non ha tenuto conto “delle rilevanti decisioni assunte nell’Unione Europea, dagli Stati che la compongono e dalle istituzioni che ne fanno parte”.

Qui Gualtieri fa riferimento alle iniziative della Bce e a quelle “che si stanno per realizzare con la condivisione delle responsabilità della gestione della reazione alla crisi”.

Anche se secondo alcuni in realtà nel Consiglio europeo del 23 aprile non si è deciso nulla e gli strumenti “approvati” sono ancora tutti da discutere nei dettagli e da varare: a molti la strada sui Recovery Fund, ad esempio, appare lunga e non breve come ha stimato anche il Commissario Ue Gentiloni: “entro luglio”.

Il rating dell’Italia secondo S&P Global

Lo scorso 24 aprile l’agenzia S&P Global aveva graziato il rating dell’Italia lasciandolo a BBB con outlook negativo ed evitando quindi di dare all’economia italiana un ulteriore scossone finanziario.

Anche se va aggiunto che Christine Lagarde, prima che le agenzie di rating si pronunciassero aveva già fatto sapere che la BCE avrebbe continuato a comprare titoli di stato anche di quei Paesi con “rating spazzatura”.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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