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FCA ottiene prestito SACE 6,3mld euro: beneficio per 10mila aziende automotive

Da:
Fabio Carbone
Aggiornato: Jun 25, 2020, 08:16 UTC

FCA ottiene prestito il prestito con garanzia SACE da 6,3mld euro. Sarà un beneficio per 10mila aziende dell'automotive italiano.

Fca

FCA ha confermato con un comunicato stampa che la linea di credito da 6,3 miliardi di euro garantita da SACE è conclusa con il sostegno di Intesa Sanpaolo che fornirà effettivamente il prestito al gruppo dell’automotive.

FCA Group sottolinea che il prestito a tre anni sarà destinato “esclusivamente alle attività nazionali del Gruppo e al sostegno delle oltre 10.000 piccole e medie imprese che costituiscono il settore automotive in Italia”. Per quanto riguarda le garanzie societarie, “la linea sarà garantita da FCA N.V.

Le garanzie del prestito da 6,3 mld per FCA Italia

La linea di credito beneficerà della garanzia per l’80% di SACE, l’agenzia italiana per il credito all’export individuata dal Decreto Liquidità emanato dal Governo quale società incaricata di fornire liquidità ai grandi gruppi industriali italiani in difficoltà economica a seguito del fermo produttivo causato dalla pandemia.

L’intero processo avviene sotto la supervisione del Ministero dell’Economia e Finanze (MEF) e del Ministero dello Sviluppo Economico (MISE).

“I fondi saranno disponibili al momento dell’emissione della garanzia di SACE”, rende noto FCA.

Conti correnti dedicati

La linea di credito sarà erogata e gestita attraverso conti correnti dedicati aperti presso Intesa Sanpaolo. I fondi saranno utilizzati “allo scopo di garantire supporto operativo per i pagamenti alle attività di FCA in Italia e ai fornitori italiani di FCA, sostenendo pertanto la ripartenza delle produzioni in Italia e la prosecuzione dei principali progetti di investimento negli impianti italiani del Gruppo e presso i propri fornitori”, scrive FCA nello spiegare come utilizzerà i soldi del prestito che dovrà restituire entro i prossimi tre anni.

Preservare il know-how dell’automotive italiano

FCA Group spiega che il prestito ha lo scopo di preservare il know-how specializzato dell’automotive italiano, il quale è uno dei maggiori bacini di conoscenza a “livello industriale e commerciale in Europa”.

L’ecosistema automobilistico italiano, ricorda il gruppo automobilistico che ha spostato la sua sede legale nei Paesi Bassi per ottenere vantaggi fiscali per i suoi azionisti, è “ fondamentale per garantire la futura competitività economica dell’Italia in un’epoca caratterizzata da rapidi cambiamenti tecnologici. Il settore automobilistico equivale a circa il 6,2% del Pil italiano e dà occupazione a circa il 7% dell’intero settore manifatturiero”.

Piano investimento Fca in Italia confermato

FCA Group e FCA Italy confermano l’impegno “nell’implementazione del loro ampio piano di investimenti per l’Italia, gran parte del quale è stato già avviato negli impianti nazionali”.

L’obiettivo è trasformare l’automotive italiano per condurlo, attraverso una transizione, alla produzione di mezzi di trasporto a emissioni zero.

Le nuove linee produttive

FCA Italy ha avviato le linee produttive della nuova Fiat 500 elettrica a Torino, e delle Jeep Renegade e Jeep Caompass ibride plug-in a Melfi.

Nello stabilimento Maserati di Modena, invece, verrà avviata a breve la produzione della nuova “super sportiva” Maserati MC20. In questo stabilimento sono in fase di completamento i lavori di sviluppo tecnico del modello.

A Pomigliano d’Arco verrà prodotta la nuova Alfa Romeo C-UV, mentre ancora nel polo produttivo di Torino è prevista la produzione delle nuove Maserati GranTurismo e GranCabrio che saranno disponibili anche nelle versioni con propulsione elettrica e le (anche) ibride Maserati Ghibli e Levante.

A Cassino, ancora, verrà prodotta la nuova Maserati D-UV. A Termoli, infine, verrà prodotto il nuovo modulo motore GSE/MHEV (Mild Hybrid) che verrà applicato sulle Jeep Renegade e Compass e sulla Fiat 500X.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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