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Draghi Offre ai Mercati un Programma di Stimolo da 1.1mila miliardi di Euro

Da
Barry Norman
Pubblicato: Jan 23, 2015, 04:00 GMT+00:00

Durante la riunione di oggi la BCE ha mantenuto invariati i suoi tassi di interesse spingendo il suo comunicato una nota stando alla quale durante la

Draghi Offre ai Mercati un Programma di Stimolo da 1.1mila miliardi di Euro

Durante la riunione di oggi la BCE ha mantenuto invariati i suoi tassi di interesse spingendo il suo comunicato una nota stando alla quale durante la conferenza stampa tenutasi più tardi in giornata sarebbe stato rilasciato un’importante annuncio relativo alla politica monetaria. Poco dopo il presidente Mario Draghi ha mantenuto fede alla nota annunciando che a partire da questo mese e fino al settembre 2016 la BCE inizierà ad acquistare titoli di stato per un valore mensile di 60 miliardi di euro. Si tratta di un pacchetto destinata a perdurare per 20 mesi per una gittata totale di 1.1 mila miliardi di euro, più di quanto precedentemente previsto dal mercato.

L’acquisto si baserà sul principio del “capital key,” il che significa che sarà proporzionale al debito di ogni paese membro della zona euro. Sulla scia di quanto già fatto precedentemente dalla Fed draghi sta modellando la BCE per renderla o almeno dipingerla come una banca centrale aggressive in grado di assumersi i rischi anche contro la volontà della Germania. Il presidente della Bundesbank Jens Weidmann e il membro del Consiglio direttivo Sabine Lautenschlaeger hanno infatti più volte ribadito come l’alleggerimento quantitativo non fosse una misura necessaria sottolineando come una decisione siffatta spingerà i governi a non prendere nella debita considerazione le riforme strutturali.

Draghi ha iniziato la sua conferenza stampa 7 minuti di ritardo mentre Angela Merkel interveniva a al World Economic Forum di Davos invitando a proseguire le tue rosse riforme economiche avviate in Europa nonostante l’aumento del rischio di disordini sociali nei paesi periferici del blocco.

Mentre scrivo l’euro si attesta su quota 1.1359 in calo dell’2,10%.  Draghi ha poi affermato che il calo dei prezzi del petrolio dovrebbe aiutare i consumatori e favorire la ripresa economica.

“Tuttavia la ripresa della zona euro dovrebbe continuare ad essere minata dall’alto tasso di disoccupazione e dall’elevato debito pubblico.” Tuttavia la decisione di oggi dovrebbe portare un miglioramento rafforzando la domanda e incrementando i crediti fino a favorire un ritorno dell’inflazione sulla 2%.

 

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