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Dove andranno a finire le scorte di greggio in eccesso?

Da
Barry Norman
Pubblicato: Jan 26, 2015, 17:47 GMT+00:00

Lunedì il greggio si muove nuovamente al ribasso stabilizzandosi in prossimità  dei minimi postati ad inizio mese. Ricordiamo come la scorsa settimana

Dove andranno a finire le scorte di greggio in eccesso?

Lunedì il greggio si muove nuovamente al ribasso stabilizzandosi in prossimità  dei minimi postati ad inizio mese. Ricordiamo come la scorsa settimana l’improvvisa morte del re Abdullah abbia spinto i prezzi del greggio fortemente al rialzo poiché i trader si aspettavano un cambio di strategia da parte del nuovo re. Tuttavia, nel giro di poche ore, la possibilità di assistere ad un cambio di strategia é svanita completamente, il ministro, infatti, ha deciso di seguire la politica del suo predecessore.  Questa mattina il greggio WTI si muove al ribasso nella sessione asiatica, il combustibile perde 55 centesimi ed é scambiato a 45,04$ mentre il Brent posta un calo di 28 centesimi per attestarsi su quota 48.36$. Detto questo, ci sembra opportuno segnalare come il recente rapporto EIA abbia mostrato numeri più forti del previsto.

Stando a quanto riportato venerdì dall’HSBC Holdings PLC una lettura preliminare del China Manufacturing Purchasing Managers Index, un importante indicatore dell’attività di fabbrica del paese, ha mostrato come nel mese di gennaio il suddetto indice abbia raggiunto i 49,8 punti contro i 49,6 punti riportati dalla lettura definitiva di dicembre. Tuttavia, un importante economista  ha dichiarato quanto segue :”Sebbene la recente lettura del PMI della Cina mostri numeri più forti del previsto nel settore manifatturiero, l’economia del paese deve ancora  affrontare “venti contrari” come il settore immobiliare.”

L’agenzia internazionale per l’energia in Europa (IEA) per il primo trimestre prevede un surplus di 1,7 milioni di barili giornalieri. Secondo l’Opec, invece, il surplus dovrebbe attestarsi sui 2,5 milioni di barili giornalieri. La domanda dovrebbe rimanere mediocre per tutto l’anno.

Schlumberger e Hallimburgton potrebbero riuscire a sovrastare i “rivali” incapaci di contrastare la crisi grazie alle loro proficue condizioni economiche. Il 15 gennaio, Schlumberger, il più grande fornitore di servizi petroliferi mondiale, ha dichiarato che avrebbe apportato un taglio di 9.000 posti di lavoro, un taglio pari al 7% della sua forza lavoro. Hallimburgton presenta uno scenario molto simile poiché ha deciso di fondersi con Baker Hughes.

Detto questo, il suddetto taglio potrebbe mandare in pensione le persone più anziane rafforzando l’azienda.

Il rapporto tra la domanda e l’offerta mostrerà un di squilibrio per tutto il 2015. La produzione sarà superiore al consumo per tutto l’anno, tuttavia, la differenza tra domanda e offerta dovrebbe ridursi dopo l’estate. Il costante eccesso della produzione continuerà a gravare sui prezzi delle materie prime. Il prezzo spot é nettamente inferiore a quello dei future.

Attualmente la vera domanda da porsi é se vi siano o meno 200 superpetrolieri realmente disposti a contenere le scorte. La capacità di greggio mobile globale é di 2 miliardi di barili, ma la maggior parte delle navi cisterne sono già impegnate nel commercio giornaliero di greggio, pertanto la possibilità di vederle “fungere da magazzini per le scorte” sembra essere piuttosto limitata.

Detto questo, la curva dei future suggerisce come, il prossimo anno, lo stoccaggio galleggiante potrebbe non essere più necessario. Nei primi mesi del prossimo anno il differenziale mensile dei prezzi dei future dovrebbe scendere di 0,60$, un calo che non sembra essere in grado di contrarre un tranker. Tuttavia, il mercato sembra essere fiducioso e pensa che la suddetta mossa possa ridurre l’esigenza di uno stoccaggio galleggiante.

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