Dopo un avvio a rilento, le borse degli Stati Uniti rimbalzano: il Dow Jones raggiunge i massimi storici

Dopo un avvio di settimana a rilento, le borse degli Stati Uniti hanno cominciato a muoversi in rialzo da dove erano rimaste alla chiusura della sessione di venerdì. Gli investitori hanno acquistato a piene mani, spinti dalla prospettiva di una maggiore crescita economica durante la presidenza di Trump.

Poco dopo l’apertura, il Dow Jones ha guadagnato 37,33 punti, ossia lo 0,20%, per raggiungere quota 18884,99. Lo S&P 500 è a quota 2166,04, in rialzo di 1,59 punti ossia dello 0,07%. Il Nasdaq continua, invece, a trovarsi in difficoltà, toccando quota 5227,10 con una perdita di 10,01 punti ossia dello 0,19%. Il ribasso del Nasdaq deriva dalla decisione degli investitori di deviare i capitali dai titoli da sempre preferiti, quali Facebook, Amazon, Netflix e Google.

L’azione del prezzo della giornata di oggi indica che, secondo gli investitori, il programma di politica di bilancio di Trump sosterrà la crescita economica. Le misure proposte da Trump includono una maggiore spesa per le infrastrutture e una minore riduzione del settore finanziario.

I titoli del Tesoro degli Stati Uniti

Durante la giornata di lunedì, i titoli del Tesoro degli Stati Uniti sono rimasti sotto pressione dopo le festività di venerdì, con i tradr che hanno continuato a vendere posizioni poiché ritengono che il programma di politica economica di Trump causerà inflazione.

Il rendimento dei titoli del Tesoro a dieci anni è aumentato al 2,251%, mentre quello dei titoli del Tesoro a trenta anni ha superato la soglia psicologica del 3,00% per salire al 3,013%. Questi sono i rendimenti più elevati dal 31 dicembre 2015.

L’azione del prezzo nel mercato dei titoli di Stato dall’elezione di Trump sengnala che gli investitori si fidano più della politica di bilancio che di quella monetaria come motore della crescita. Alcuni vedono nella politica monetaria la causa del rallentamento dell’economia.

L’oro

Durante la sessione di lunedì, il rialzo delle borse e dei rendimenti dei titoli del Tesoro degli Stati Uniti ha contribuito a trascinare l’oro in ribasso, portandolo al minimo degli ultimi cinque mesi e mezzo. I rendimenti dei titoli del Tesoro stanno rendendo il dollaro un investimento più attraente, in tal modo premendo sulla domanda estera di oro.

A ottobre, quando il prezzo è crollato a 1243,00$, i trader dell’oro hanno pienamente scontato un innalzamento dei tassi a dicembre. L’attuale rottura è stata provocata dagli investitori che hanno puntato su più di un innalzamento dei tassi da parte della Fed nel 2017.

Il greggio

Nella giornata di lunedì, il greggio è rimasto sotto pressione, con gli investitori che hanno trascinato il mercato petrolifero ai minimi degli ultimi tre mesi. La pressione di vendita ha origine dalla prospettiva della prosecuzione dell’eccesso di offerta durante il prossimo anno, qualora l’Opec non riuscisse a trovare un accordo sulla riduzione della produzione durante il vertice che si terrà a Vienna il 30 novembre.

Le valute

La coppia EUR/USD è scesa ai minimi da gennaio, dirigendosi verso quota 1,0500, che potrebbe essere raggiunta verso la fine dell’anno. Il principale fattore di deprezzamento è costituito dall’aumento dal rialzo del dollaro, sostenuto dall’aumento dei rendimenti dei titoli del Tesoro degli Stati Uniti. Le perdite odierne sono state in parte attutite dall’incremento dei rendimenti dei Bund tedeschi.