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Come le imprese italiane si preparano alla Fase 2 della ripartenza

Da:
Fabio Carbone
Pubblicato: Apr 9, 2020, 10:57 UTC

Come le imprese italiane si preparano alla Fase 2 della ripartenza? Le richieste di Confindustria Nord e quello che le grandi imprese stanno già predisponendo.

Imprese italiane

Ieri è arrivato urgente, quasi implorante dalle Confindustrie regionali di Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia-Romagna la richiesta al governo di far ripartire il motore economico italiano prima che si spenga del tutto.

In queste quattro regioni italiane, infatti, si concentra il 45% del Pil italiano.

Dalle regioni del nord Italia si è fatto arrivare a Roma il messaggio di un rischio assai grave che riguarda il dopo crisi sanitaria, quella economica che rischia di essere assai più grave.

“Prolungare il lockdown significa continuare a non produrre, perdere clienti e relazioni internazionali, non fatturare con l’effetto che molte imprese finiranno per non essere in grado di pagare gli stipendi del prossimo mese.”

Ed allora si prepara la ripartenza, le grandi imprese si dotano di strumentazioni adeguate per monitorare la salute dei lavoratori all’ingresso in azienda. Anche se proprio oggi il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, in una intervista rilasciata alla Bbc, ha detto che l’Italia non ripartirà prima di fine mese di aprile, e sempre che il comitato tecnico scientifico del Ministero della sanità ne dia un parere favorevole.

Dai termoscanner ai tornelli alla distanza negli spogliatoi

Le grandi imprese si attrezzano con le termocamere da installare all’ingresso in azienda giusto poco prima che il lavoratore strisci il cartellino aziendale ai tornelli.

Le termocamere hanno una elevata precisione e sbagliano al massimo di 0,3 gradi centigradi, inoltre permettono di fare rilevazioni a distanza di sicurezza senza richiedere a un operatore sanitario di doversi avvicinare a meno di un metro per fare la rilevazione della temperatura corporea con un termometro elettronico.

Secondo Il Sole 24 Ore, Ferrero e Assicurazioni Generali si sarebbero già attrezzate con le termocamere per rilevare la temperatura corporea dei propri dipendenti.

Anche ArcelorMittal e Iveco si starebbero dotando della medesima tecnologia per riaprire in sicurezza i rispettivi stabilimenti.

Certo non basterà una termocamera a dire se una persona è affetta da Covid-19, come sappiamo alcuni casi possono non presentare sintomi oppure, malauguratamente, i sintomi potrebbero iniziare a presentarsi durante il turno di lavoro e quindi dopo la rilevazione della temperatura all’ingresso.

Per tale motivo le Confindustrie regionali del nord Italia hanno proposto tutta una serie di modifiche da apportare anche all’interno degli spogliatoi dei lavoratori, dove dovrà essere garantita la distanza sociale e, dove non possibile, l’alternanza degli stessi.

Da aggiungere che tali spogliatoi andranno continuamente arieggiati.

I dispositivi di protezione individuale

Non si potrà prescindere dalla distribuzione tra i dipendenti delle imprese che riprenderanno l’attività, i dispositivi di protezione individuale sanitaria.

E non solo mascherine che da sole, come ricorda l’Oms, servono a poco ma anche tute usa e getta per chi non può evitare il contatto con altri colleghi e schermi facciali per tutti.

Confindustria ha chiesto che si semplifichi l’approvvigionamento dei Dpi all’estero con meno burocrazia doganale.

Ma se fosse la Protezione civile a fornire il materiale tutto potrebbe essere ancora più rapido dal momento che quest’ultima ha ricevuto poteri speciali per fare tutto a zero burocrazia fino al 31 luglio prossimo.

Ripartire in sicurezza si può se ci sono i dispositivi di protezione, altrimenti si dovrà attendere solo il vaccino e nessuno se lo può permettere.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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