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Cala l’Aussie mentre si apprezza lo yen

Da
Barry Norman
Pubblicato: Feb 12, 2015, 18:10 GMT+00:00

Ieri il biglietto verde è rimbalzato oltre quota 95 e anche stamattina, durante la sessione asiatica, continua a correre in territorio positivo, pur

Cala l’Aussie mentre si apprezza lo yen

Ieri il biglietto verde è rimbalzato oltre quota 95 e anche stamattina, durante la sessione asiatica, continua a correre in territorio positivo, pur cedendo 8 punti (sino a 95,08) con i trader che portano a casa i profitti. Il dollaro si è apprezzato del +0,2% contro l’euro mentre prendeva il là la riunione dei ministri delle Finanze e dell’Economia dei paesi europei. Nel corso del vertice, il ministro delle Finanze ellenico Varoufakis ha illustrato i piani con cui Atene intende liberarsi dall’austerità e concludere la cooperazione con i funzionari della Troika chiamati a supervisionare il piano di salvataggio internazionale.

Ieri il mercato è rimasto concentrato sulle crisi di Grecia e Ucraina. I capi di Stato e di governo di Russia, Francia, Germania e Ucraina si sono riuniti a Minsk (Bielorussia) per tentare di trovare una soluzione alla guerra civile che imperversa nelle regioni dell’Ucraina orientale; secondo una fonte della delegazione ucraina, i leader sigleranno una dichiarazione congiunta che sosterrà l’integrità territoriale e la sovranità di Kiev.

Gli indici azionari europei si sono mossi in ribasso per via del diffondersi di una certa avversione al rischio ora che i trader seguono con grande interesse le dichiarazioni dei vertici Fed per capire le tempistiche del prossimo intervento sui tassi. La Fed dovrebbe rialzare i tassi a partire da giugno stando a quel che sostiene questa settimana uno dei presidenti Fed, secondo il quale l’economia statunitense si sta rafforzando sempre più e l’inflazione tornerà a muovere verso il target dell’istituto centrale. In apertura di sessione odierna l’euro è scivolato di 26 punti a 1,1309 dal momento che non è stato possibile raggiungere alcun accordo sulla gestione del debito pubblico greco. L’Eurogruppo concluderà la sua riunione già oggi e non tornerà a riunirsi prima di lunedì prossimo.

I dati pubblicati stamane in Australia hanno scontentato non poco gli speculatori dell’Aussie, con la valuta che precipitava di 58 punti a 0,7658 a seguito dei pessimi numeri occupazionali del paese. Il dollaro australiano ha così perso oltre 50 punti dopo un improvviso rialzo della disoccupazione; al momento, secondo il mercato c’è un 68% di possibilità che l’istituto centrale intervenga con un taglio dei tassi già a partire da marzo (in apertura di settimana, le probabilità erano del 43%). A gennaio l’Australia ha perso a sorpresa oltre 12mila posti di lavoro, mentre il tasso di disoccupazione balzava al massimo dell’ultima decade al 6,4%. Roger Bridges, strategista capo di mercato, ha detto che “la reazione del dollaro australiano non ha sorpreso nessuno dal momento che già nel passato più recente era incappata in veri e propri crolli a seguito della pubblicazione di dati economici insoddisfacenti”. Il NZD è stato trascinato anch’esso in ribasso dall’Aussie, cedendo 43 punti sino a 0,7343.

Lo yen giapponese si è portato oltre quota 1,20 nonostante il concomitante apprezzamento del dollaro; la valuta nipponica è riuscita comunque ad apprezzarsi grazie a dati economici migliori delle attese rilasciati stamane. Stando all’ufficio del Primo Ministro, a dicembre la lettura core degli ordini di macchinari è cresciuta del +8,3% contro un’aspettativa di un incremento del +2,3% e dopo il rialzo del +1,3% di novembre. Su base annua, la lettura corre ha guadagnato il +11,4% – migliorando le attese per una crescita del +5,6% dopo il -14,6% del mese precedente. La Banca del Giappone ha fatto sapere che a gennaio, su base mensile, l’indice dei prezzi alla produzione si è contratto del -1,3% fino a 103,3. Le previsioni della vigilia puntavano su di un calo del -0,6% dopo che il dato di dicembre era stato rivisto al -0,5%. Su base annua, l’indice è comunque cresciuto del +0,3%; le aspettative erano in realtà per un incremento del +1,1% dopo che la lettura del mese precedente era stata rivista al +1,8%.

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