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Borse asiatiche in forte ribasso. Guerra Cina – USA preoccupa mercati

Da:
Fabio Carbone
Pubblicato: Aug 26, 2019, 08:23 UTC

Le Borse asiatiche sono in forte ribasso. Guerra Cina – USA preoccupa i mercati e i capi di governi riuniti al G7 di Biarritz.

Borse asiatiche

Le borse asiatiche chiudono in forte calo, la guerra Cina – USA sui dazi commerciali preoccupa notevolmente gli investitori che corrono ad acquistare oro e obbligazioni.

Il prezzo dello yuan ha raggiunto i minimi da 11 anni a questa parte, toccando 0,14 centesimi di dollaro il che significa che servono poco più di 7,1 yuan per fare un dollaro USA: non accadeva dal 2008.

Le maggiori borse asiatiche vanno giù, la Borsa di Shanghai con l’indice SSE Composite cede l’1,17% (2.863,57 punti base), l’indice SZSE Component della Borsa di Shenzhen ha perso lo 0,98% (9.270,39). Perdite maggiori alla Borsa di Tokyo, che ha chiuso l’ultimo lunedì del mese di agosto a -2,17% (20.261,04 punti base) e il Topix Index a -1,61% (1.478,03). L’indice della Borsa di Hong Kong, il Kospi Index, cede l’1,64% (1.916,31 punti), ma va considerata in questo caso la drammatica situazione sociale che si è venuta a creare nel paese.

Taiwan cede l’1,54%, e Jakarta lo 0,99”, mentre la Borsa di Bangkok perde un pesante 2,58%. Ed ancora la Borsa di Singapore che ha chiuso a -1,68% e Kuala Lumpur a -1,49%.

L’aggiornamento costante e in tempo reale sul valore degli indici delle borse asiatiche è disponibile alla nostra pagina delle Borse internazionali.

I beni rifugio guadagnano nuovi livelli di record

L’evidente situazione di crisi internazionale, che fa temere una recessione dell’economia globale, spinge gli investitori a fare scorta di beni rifugio. Il prezzo dell’oro è a 1.530 USD per oncia, ma nelle ore scorse ha toccato anche i 1.555 USD di valore.

Su nuovi record di periodo anche gli altri metalli preziosi come l’argento e il platino ed ancora il palladio.

Borse europee seguono le Borse asiatiche

Le Borse europee seguono le Borse asiatiche, tutti i maggiori indici perdono una media di mezzo punto percentuale. Stranamente la migliore è la Borsa di Milano che cede solo lo 0,04%. La peggiore di tutte è la Borsa di Zurigo, il cui indice SMI cede al momento lo 0,77%.

Le reazioni dal G7 di Biarritz

La fibrillazione che ha generato il panico nelle borse asiatiche è provenuta dal G7 di Biarritz, dove i capi di governo sono riuniti fino a oggi per discutere dei temi economici e politici più spinosi.

Qui Donald Trump ha bollato come “vergognoso” quello che ha fatto la Cina, “mi rammarico di non aver aumentato ancora di più le tariffe.”

I capi di governo degli altri Paesi sono naturalmente preoccupati dalla situazione, perché la difficile situazione tra le due potenze mondiali – USA e Cina – sta pesando anche sulle economie degli altri Paesi.

Il nostro presidente del Consiglio dimissionario Giuseppe Conte, anch’egli al G7, ha affermato che “la guerra dei dazi può rendere tutti meno competitivi”.

Anche Boris Johnson è “per la pace commerciale”, in questo caso si spera che il suo auspicio voglia riguardare anche il caso no-deal con l’Unione europea. Poiché un’uscita senza accorda dall’UE, da parte del Regno Unito, non farà che aggravare la situazione di crisi economica internazionale che stiamo attraversando.

Nulla di fatto sul rientro della Russia nel consesso dei “potenti della Terra”, per ora sarà ancora G7 mentre per il ritorno al G8 bisognerà attendere.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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