Bitmain, è probabile una IPO negli USA. La banca tedesca Deutsche Bank sponsorizza in segreto l'iniziativa secondo le indiscrezioni di stampa trapelate oggi.
L’industria cripto fa gola alle banche e Deutsche Bank, che sta vivendo un periodaccio non da poco, ha bisogno disperato di nuovi sbocchi. Si potrebbe spiegare così il motivo che spinge la grande banca tedesca a sostenere la presunta IPO negli Usa di Bitmain. Secondo le informazioni fornite da The Block Crypto, Bitmain avrebbe già depositato in forma riservata la documentazione necessaria presso la U.S. Securities and Exchange Commission (SEC).
La notizia è rimbalzata dalla Cina agli Usa attraverso un sito cinese, non sono noti i dettagli della IPO, ma Bitmain in giugno aveva avviato una esplorazione negli USA per raccogliere tra i 300 e i 500 milioni di dollari dagli investitori. Non molto rispetto al precedente piano da 3 miliardi di dollari, sottoposto come IPO presso la Borsa di Hong Kong (HKEX) a marzo e poi scaduta.
Bitmain, uno dei maggiori produttori di dispositivi hardware per il mining delle criptovalute è quindi alla disperata ricerca di investimenti per proseguire la sua avventura nel settore del mining e per restare protagonista nell’industria delle criptomonete ed oltre.
Giusto ieri Bitmain aveva annunciato il suo piano di ristrutturazione aziendale, che ha portato alla estromissione del cofondatore Micree Ketuan Zhan da qualsiasi carica esecutiva. La decisione è stata presa dall’altro cofondator,e Jihan Wu, il quale avrebbe inviato una immediata comunicazione al personale dell’azienda informandolo di non dover più prendere direttive da Zhan, pena il licenziamento.
Un clima incandescente in casa Bitmain ma che andrebbe raffreddato perché gli ASIC, come noto, alle alte temperature rendono meno come qualsiasi apparato elettronico.
La rivale di Bitmain, Canaan Creative, ha richiesto l’avvio delle procedure legali per istituire una IPO negli Usa da 400 milioni di dollari Usa.
La mossa di Bitmain di richiedere una IPO di pari entità negli Usa, si potrebbe leggere quindi anche come un tentativo di ostacolare il rivale Canaan Creative, dal momento che anche quest’ultima aveva avviato le procedure per una IPO presso la Borsa di Hong Kong lo scorso anno, poi scaduta.
Tuttavia la ricerca di fondi per sostenere la ristrutturazione sembra l’ipotesi più accreditata.
Che Bitmain sia seriamente intenzionata a ottenere le autorizzazioni dalla Sec per istituire una IPO, lo confermerebbe l’assunzione di Zheng Hua, ex Nasdaq Cina, come consulente della compagnia.
L’ingresso di Hua nello staff dovrebbe facilitare il listing di Bitmain presso una Borsa degli Stati Uniti.
Diversificare è meglio e Bitmain lo ha fatto inserendosi nel settore dell’intelligenza artificiale. Sì perché l’IA non è solo algoritmi ma anche hardware dedicato, come i processori per il deep learning Tensor computing processor (TPU) implementati nei server a intelligenza artificiale Sophon SA5.
Per ora questo hardware è destinato ad applicazioni a carattere scientifico, o per la gestione della sicurezza nelle città (riconoscimento facciale degli individui), ma chissà che in futuro non avremo nelle nostre case computer con processori deep learning che apprendono per noi e gestiscono per noi molte attività.
Scrittore web freelance dal 2013, scrive di crypto economy dal 2016 e di fintech e mercati azionari dal 2018. Scrive inoltre di economia digitale.Dal 2018 collabora per FXEmpire.it scrivendo di crypto e mercati azionari con particolare attenzione a Borsa Italiana. Inoltre, cura la pubblicazione di articoli formativi a cadenza domenicale per l'area Formazione del sito di FX Empire Italia.