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Sterlina Dollaro (GBP/USD): Cosa Ci Dicono i Nuovi Dati sul PIL

Da
Alberto Ferrante
Pubblicato: Dec 22, 2022, 15:51 GMT+00:00

Il cambio sterlina dollaro (GBP/USD) vede un calo netto dopo i dati odierni sul Prodotto Interno Lordo, che premiano gli Stati Uniti.

sterlina dollaro GBP/USD

Il cambio sterlina dollaro ha ceduto parte dei rialzi degli ultimi giorni nel corso della sessione di scambi odierna, come risultato dei rispettivi aggiornamenti sulla variazione del PIL.

I dati, come prevedibile, hanno premiato il dollaro USA, mentre l’economia del Regno Unito ha mostrato un dato persino peggiore rispetto alle attese degli analisti.

Precisamente, oggi al momento della scrittura il cambio sterlina dollaro (GBP/USD) si trova a quota 1,20274, ben lontano dai massimi di soli tre giorni fa a quota 1,223.

I dati sull’economia britannica: in calo oltre le attese

L’economia del Regno Unito si è mostrata in contrazione oltre le attese degli analisti, nei nuovi dati presentati oggi e riferiti al trimestre fino a Settembre 2022.

La stima era di un -0,2%, ma l’update odierno ha rivelato un -0,3% causato dal calo negli investimenti industriali.

Ritoccati al ribasso, per questa ragione, anche i dati della prima metà del 2022. Ora, il rischio è quello di una recessione a causa dell’incremento dei prezzi al consumo (tecnicamente, basterà una contrazione anche nel quarto e ultimo trimestre per parlare di recessione del Regno Unito).

L’inflazione ha colpito i redditi delle famiglie, impattando sulle possibilità di spesa per la prima volta dalla primavera del 2021. Così, le nuove stime prevedono un -0,8% del PIL, rispetto al -0,4% precedentemente ipotizzato.

Crescita economica più solida, invece, per gli USA

Per gli Stati Uniti, invece, la crescita economica si è mostrata superiore alle attese grazie essenzialmente all’aumento della spesa dei consumatori, un essenziale fattore della domanda aggregata. Anche gli investimenti industriali, a differenza del Regno Unito, si sono mostrati intensi ed efficaci.

Il PIL statunitense è cresciuto, in questo modo, a un ritmo annuo del +3,2%, oltre la stima del +2,9% effettuata in precedenza.

Da questi numeri si ricavano molti dati rilevanti sia per l’assetto del cambio GBP/USD che per il cambio EUR/USD, di cui trattiamo quotidianamente con una rubrica apposita.

In questa sede, mi pare però il caso di rimarcare come l’aggiornamento odierno indichi chiaramente l’attuale (parziale) fallimento delle misure adottate dalla Fed, che avrebbero dovuto ridurre la spesa degli investitori proprio per raffreddare l’inflazione galoppante.

L’incremento dei tassi da parte della Fed, insomma, non starebbe riuscendo a rallentare la spesa da parte di famiglie e imprese. Conserveremo questa constatazione anche per le prossime valutazioni e analisi sul cambio euro dollaro, estremamente sensibile alle decisioni prese dalle rispettive banche centrali.

Previsioni sul cambio sterlina dollaro (GBP/USD)

Dopo i dati odierni, dunque, il cambio sterlina dollaro ha dovuto abbandonare parte dei recenti rialzi, riportandosi sul supporto di 1,20 su cui siede anche l’EMA a 200 giorni.

I recenti massimi citati in apertura potrebbero rimanere a distanza di sicurezza da nuovi tentativi rialzisti, mentre la possibilità di un calo sotto 1,20 appare più concreta.

Più precisamente, in questo scenario ribassista, il cambio sterlina – dollaro USA potrebbe scivolare verso i supporti di 1,203 e di 1,20 prima di avviare un eventuale break-out in direzione dei livelli intermedi di 1,1975 e 1,1960.

Se invece la pressione sulla sterlina dovesse decrescere, nel brevissimo termine (anche in vista della chiusura di domani) potremmo eventualmente ipotizzare un ritorno sopra una resistenza chiave a 1,2080 e verso 1,2120/1,2140.

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Sull'Autore

Alberto Ferrante è un editorialista finanziario specializzato in mercati valutari, materie prime e criptovalute. Dopo aver completato gli studi in economia, ha iniziato a scrivere per diverse testate, approfondendo temi legati ai mercati internazionali. Dal 2018 collabora con FX Empire, inizialmente curando una rubrica sulle analisi premarket in Europa. Nel tempo, il suo focus si è ampliato all’analisi tecnica dei principali asset finanziari, con particolare attenzione alle dinamiche dei cambi valutari, delle materie prime e delle criptovalute.Come Managing Editor di FX Empire Italia, monitora da vicino l’evoluzione dei mercati, combinando un approccio tecnico con l’analisi macroeconomica per offrire agli investitori una visione chiara e approfondita delle tendenze globali.

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