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S&P500: Incertezza Fed e tensioni in Medio Oriente pesano sulle azioni USA

Da:
James Hyerczyk
AI Translated

Tradotto con IA

Questo articolo è stato originariamente redatto in inglese ed è stato tradotto utilizzato l'AI allo stato dell'arte di FX EMpire. Ci assicuriamo che le più precise terminologie finanziarie siano preservate per manteenre l'accuratezza e l'affidabilità dell'articolo originale. Sebbene le nostre traduzioni siano precise, alcune minuzie linguistiche potrebbero differire leggermente. Accogliamo con piacere il tuo feedback sulle nostre traduzioni. Per favore, invia qualsiasi commento o suggerimento al nostro <a href='mailto:helpdesk@empire.media'>team di traduzione </a>.
Pubblicato: Jun 20, 2025, 15:21 GMT+00:00

Punti Principali:

  • L'S&P 500 scende dello 0,26% nelle prime contrattazioni di venerdì, mentre gli operatori assimilano i segnali di taglio dei tassi della Fed e l'aumento dei rischi geopolitici tra Iran e Israele.
  • Il governatore della Fed, Waller, suggerisce un possibile taglio dei tassi a luglio, in contrasto con il tono più cauto e orientato dai dati di Powell.
  • Le tensioni si intensificano in Medio Oriente, con Trump che valuta un attacco contro l'Iran e Israele che prende di mira asset strategici.
Indice Nasdaq 100, Indice S&P 500, Dow Jones

L’Indice S&P 500 scivola nei primi scambi mentre segnali Fed e rischi in Medio Oriente dominano l’attenzione del mercato

Daily E-mini S&P 500 Index

Le azioni hanno aperto in lieve ribasso venerdì, con l’S&P 500 in calo dello 0,16% poco dopo l’apertura, mentre gli operatori di mercato assorbivano segnali contrastanti dalla Federal Reserve e tensioni geopolitiche in aumento. Questo calo iniziale è seguito a una sessione tranquilla post-ferie, durante la quale il sentiment è rimasto fragile a causa dei commenti contrastanti delle banche centrali e dell’incertezza in Medio Oriente.

È ancora possibile un taglio dei tassi a luglio?

Il governatore della Federal Reserve, Christopher Waller, ha lasciato intendere prima dell’apertura che la banca centrale potrebbe essere in grado di tagliare i tassi di interesse già a luglio. Durante un’intervista su CNBC, Waller ha dichiarato: “Potremmo farlo… già a luglio”, pur riconoscendo che tale decisione dipenderebbe dal consenso più ampio del comitato. Ciò si contrappone al tono più cauto, guidato dai dati, espresso dal presidente della Fed, Jerome Powell, all’inizio della settimana.

I segnali contrastanti sono seguiti alle rinnovate critiche di Donald Trump, il quale ha incolpato Powell per aver ritardato i tagli che, secondo lui, stanno costando all’economia “centinaia di miliardi di dollari”. Con i futures che implicano una probabilità pari al 60% per un taglio a settembre, gli operatori osservano attentamente per cogliere eventuali indizi sul tempismo.

Le notizie dal Medio Oriente mantengono alta l’attenzione degli operatori

I mercati sono rimasti all’erta di fronte all’aumento delle tensioni tra Israele e Iran. Trump ha dichiarato giovedì che deciderà su un eventuale attacco entro due settimane, pur mantenendosi aperto a negoziazioni. Nel frattempo, il vertice israeliano ha ordinato di prendere di mira siti strategici e governativi in Iran. Qualsiasi escalation che minacci le infrastrutture petrolifere potrebbe scuotere i mercati globali e riaccendere i timori di inflazione, soprattutto se il greggio Brent dovesse risalire verso i 90 dollari.

La delusione nel settore manifatturiero rafforza le preoccupazioni sulla crescita

I dati economici pubblicati all’inizio della sessione hanno mostrato che l’indice manifatturiero della Fed di Philadelphia per giugno è risultato essere -4, inferiore alla stima di -2. Gli ordini e l’occupazione sono rimasti deboli, con il componente relativo al lavoro in calo a livelli non visti dalla metà del 2020. Il rapporto sottolinea che, nonostante l’inflazione stia moderando, lo slancio economico è disomogeneo.

Il sentiment ribassista si rafforza nuovamente nei primi scambi

L’Associazione Americana degli Investitori Individuali ha riferito che il 41,4% degli intervistati prevede ora un calo delle azioni nei prossimi sei mesi, rispetto al 33,6% della settimana precedente. Il sentiment rialzista è sceso al 33,2%, ben al di sotto della media storica. Questa inclinazione ribassista sta già influenzando il posizionamento degli operatori nei primi scambi della sessione, con titoli tecnologici e ciclici che registrano prese di profitto.

Cosa dovrebbero monitorare gli operatori fino alla chiusura?

Con lo sviluppo della sessione, gli operatori si concentreranno sulle dichiarazioni dei funzionari della Fed, sui possibili rischi legati alle notizie dal Medio Oriente e su eventuali segnali di rotazione settoriale. Con il tempismo dei tagli dei tassi ancora incerto e il rischio geopolitico in aumento, l’andamento dei prezzi resterà probabilmente sensibile a qualsiasi aggiornamento. I titoli dei settori energetico, della difesa e quelli sensibili ai tassi dovrebbero rimanere al centro dell’attenzione durante la giornata.

Per ulteriori informazioni, consulta il nostro Calendario Economico.

Sull'Autore

James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.

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