I tagli Sauditi e il probabile soft-landing per l'economia USA aiutano il greggio a mantenere la barra a dritta. Proiezioni ancora long.
I prezzi del petrolio greggio WTI, quotato in dollari al Nymex, sono stati protagonisti oggi di un secco recupero, dopo il raggiungimento di minimi relativi intraday a quota 79.90. Quando sono le 20:05 di martedì 8 agosto, il contratto future Light Crude Oil con scadenza a settembre viene passato di mano in territorio largamente positivo a quota 82.60, con un +0.80% di guadagno su base giornaliera.
Il secco recupero odierno va contestualizzato nell’ambito del movimento rialzista che sta proseguendo senza correzioni di rilievo sin dai minimi relativi del 28 giugno scorso, a 67.05. Il mercato si è avvicinato con i massimi toccati lunedì a 81.52 ad un +25% complessivo di recupero. I prezzi si trovano ormai a pochi passi dalla soglia degli 83.53 dollari, livello ove è stato toccato l’attuale massimo dell’anno il 12 aprile scorso.
I prezzi del greggio stanno salendo per effetto della decisione dell’Arabia Saudita di estendere i tagli unilaterali alla produzione. Altri eventi che impattano sulle quotazioni attuali sono i segnali di decelerazione dell’inflazione e di “soft landing” che provengono dagli Stati Uniti, eventi che stanno mutando lentamente il sentiment degli investitori.
Gli hedge fund e altri gestori di fondi hanno acquistato l’equivalente di 51 milioni di barili nei sei più importanti contratti di futures e opzioni sul petrolio, durante la settimana terminata il 1° agosto. I gestori di fondi hanno acquistato un totale di 280 milioni di barili nelle cinque settimane dal 27 giugno, secondo i rapporti sulle posizioni depositati presso ICE Futures Europe e la Commodity Futures Trading Commission statunitense. La settimana più recente ha visto l’apertura di un numero significativo di nuove posizioni lunghe rialziste (+37 milioni di barili) e la chiusura di precedenti posizioni corte ribassiste (-14 milioni).
Il sentimento fortemente ribassista che attanagliava il mercato petrolifero alla fine di giugno è evaporato dopo gli ulteriori tagli alla produzione da parte dell’Arabia Saudita e dei suoi alleati dell’OPEC+ e le speranze che l’allentamento dell’inflazione consenta alle banche centrali di smettere di aumentare i tassi di interesse.
Su grafico a scansione intraday, con barre da 30 minuti, possiamo visualizzare con maggior definizione di dettaglio l’azione di mercato sviluppatasi a partire dai minimi odierni, toccati poco sotto agli 80 dollari. Si sono formati nuovi supporti a quota 81.51/81.67 e quota 81.03/81.11, che costituiranno punti di probabile ripartenza del rialzo in caso di arretramenti tra stanotte e domani, mercoledì 9.
Le aspettative sono di allargamento del recupero fino a quota 84.20, attuale obiettivo rialzista. Fra 84.30 e 84.80 è posta un’ampia area di resistenza intermedia, raggiunta la quale sarà necessario attendere segnali prima di aggiornare di nuovo l’analisi. Da un punto di vista della convenienza teorica fra rischio/beneficio, sarebbe preferibile intervenire long solo su nuovi riavvicinamenti almeno al primo supporto, in ogni caso da rilevazioni non superiori a 82.25. Lo stop per lo scenario descritto scatterebbe solo in caso di violazione di quota 81.03, meglio se confermata da almeno una chiusura inferiore su grafico a 30 minuti.
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Federico Dalla Bona è analista tecnico professionista dal 2002. Ha pubblicato centinaia di articoli sui maggiori portali web finanziari e fornito per oltre 15 anni contenuti in diretta TV su ClassCNBC. Figura tra gli autori di uno studio dell’Università di Pisa volto all’applicazione delle tecniche di intelligenza artificiale sui mercati finanziari. Dal 2016 dirige una società che si occupa di sviluppo di trading-systems e pubblicazioni web.