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Prezzi Petrolio Greggio: Il WTI Si Rimangia i Guadagni del Mese, Ora Nuovo Contratto 06/24

Da:
Federico Dalla Bona
Pubblicato: Apr 19, 2024, 19:51 UTC

Petrolio in arretramento nel giorno delle scadenze tecniche. L'Iran intanto getta acqua sul fuoco di Israele.

Prezzi Petrolio Greggio: Il WTI Si Rimangia i Guadagni del Mese, Ora Nuovo Contratto 06/24

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I prezzi del petrolio greggio WTI, quotato in dollari al Nymex, sono reduci da una giornata molto volatile con un’oscillazione contenuta tra 81.13 e 85.64. Mentre sono 20,10 di venerdì 19 aprile il contratto future Light Crude Oil consegna giugno ‘24 viene passato di mano a 82.41 dollari, in rialzo del +0.38% su base giornaliera. Il guadagno parziale di giornata era arrivato a spingersi fino al +4.31%. 

Il grafico storico allegato, dove ogni candela rappresenta un mese di oscillazione dei prezzi, ci dà conto della sostanziale incertezza che ha interessato il mercato del petrolio nel corso delle prime settimane di aprile. I valori sono riusciti a far registrare un picco a 86.97, portandosi a poca distanza dal massimo di giugno 2022 a quota 88.01. 

Successivamente, però, è venuta a mancare la pressione rialzista e – mentre stiamo per entrare nell’ultima decade del mese – i valori si sono assestati pressappoco sullo stesso livello di chiusura di marzo a 82.42. 

L’Iran Minimizza ed Evita l’Escalation

L’Iran ha responsabilmente minimizzato la notizia di un attacco israeliano sul suo territorio, evitando una probabile escalation delle ostilità in Medio Oriente. Le esplosioni che si sono udite oggi nella città iraniana di Isfahan erano state definite da alcune fonti, citate da Reuters, come attacco israeliano, ma Teheran ha gettato acqua sul fuoco e ha affermato di non avere in programma ritorsioni. 

“Non è stato altro che un grande spettacolo, e così i mercati si sono sgonfiati con la stessa rapidità con cui si sono impennati”, ha dichiarato Tim Snyder, economista di Matador Economics. Gli investitori hanno seguito da vicino la reazione di Israele ai lanci di droni iraniani del 13 aprile, a loro volta risposta a un attacco aereo israeliano all’ambasciata iraniana in Siria. 

Nel frattempo, i legislatori statunitensi hanno aggiunto nuove sanzioni alle esportazioni di petrolio iraniano. L’Iran è il terzo produttore di petrolio dell’Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio (OPEC), secondo i dati Reuters. Il Fondo Monetario Internazionale prevede che l’OPEC+ inizierà ad aumentare la produzione di petrolio a partire da luglio, come riportato dai media quest’oggi.

Quadro Tecnico a 1-3 giornate

Il grafico a barre da 30 minuti evidenzia la formazione di resistenze a quota 82.72 e 83.71 che, fino all’intera sessione di lunedì 22 aprile prossimo, costituiranno punti di probabile ripiegamento in caso di nuovi ritorni rialzisti.

Le aspettative sono di tenuta delle resistenze a favore di un affondo fino a 79.77, livello virtualmente raggiungibile entro uno-due sedute. Sulla strada per il target principale è posizionato un primo obiettivo intermedio a 80.65. 

Il segnale tecnico è short sfruttando ogni eventuale riavvicinamento alle resistenze, in ogni caso da rilevazioni non inferiori a 82.23. Lo scenario verrebbe interrotto solo dalla violazione della resistenza principale, mediante una chiusura su grafico a 30 minuti superiore a 83.71. 

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