Saipem in consolidamento sopra ai supporti di medio periodo. Livelli di ingresso long fino a fine gennaio.
Il titolo Saipem ha raggiunto gli ultimi massimi significativi il 5 gennaio scorso a quota 1.5685. A far capo da tale data si è sviluppata una fase di correzione ribassista sfociata, finora, nei minimi toccati il 15/01 a 1.3940, dopo una discesa del -11.13%.
Come possiamo rilevare osservando il grafico a candele settimanali, quest’ultima recente flessione si inserisce in un contesto laterale-rialzista che sta proseguendo sin dai minimi raggiunti lo scorso ottobre.
Tale movimento, da una prospettiva tecnica, costituisce il tentativo da parte del titolo di consolidare posizioni sopra ai supporti di medio-lungo periodo, che si stanno strutturando tra 1.3480/1.3600. Le aspettative sono di ripristino della pressione rialzista probabilmente già entro la fine del mese di gennaio.
Nel corso del 2023 Saipem ha adottato misure decisive per rafforzare la propria struttura finanziaria e la liquidità. L’azienda italiana ha istituito due nuove linee di credito per un importo totale di circa 860 milioni di euro, ottenute attraverso un pool di banche nazionali e internazionali di primo piano. Queste azioni sono state intraprese in risposta alle difficoltà finanziarie che hanno spinto l’azienda, fornitore di servizi nel settore petrolifero, a concentrarsi maggiormente sui settori dell’ingegneria e costruzione offshore (E&C) e del drilling.
In aggiunta, Saipem ha effettuato un aumento di capitale di 2 miliardi di euro e la vendita di asset come parte di un piano di salvataggio. I principali investitori di Saipem, Eni e la Cassa Depositi e Prestiti (CDP), hanno sottoscritto pienamente la loro quota dell’aumento di capitale. Le banche, tra cui BNP Paribas, Citigroup, Deutsche Bank, HSBC, Intesa Sanpaolo e UniCredit, si sono impegnate a sottoscrivere eventuali diritti non esercitati per garantire la copertura totale dell’aumento di capitale.
L’aumento di capitale fa parte di un piano di salvataggio più ampio che mira a rafforzare la struttura finanziaria e patrimoniale di Saipem. Questo piano include anche la vendita di alcuni asset dell’azienda. Nel quadro di questo piano, Saipem si concentra sulla riduzione dei costi e sull’aumento dell’attenzione verso il suo core business di ingegneria e costruzione offshore (E&C), dove prevede una crescita annuale dell’8%, in particolare in Medio Oriente e Africa. Saipem prevede inoltre di concentrarsi maggiormente sul gas naturale liquefatto (LNG), in un contesto in cui la corsa globale per garantire più petrolio e gas sta ridefinendo il mercato energetico.
Il grafico a barre da 30 minuti ci consente di appurare come la discesa si sia almeno per il momento esaurita dopo il test pieno del primo livello di supporto, situato a 1.4000/4120. Il supporto principale fino alla fine di gennaio è da ricercare invece a 1.3350/1.3460.
Entrambi i supporti costituiscono potenziali punti di reazione. Le proiezioni identificano un target rialzista già attivo a 1.6200.
Da un punto di vista della convenienza teorica tra rischio/beneficio, sarebbe preferibile intervenire long solo in prossimità del primo supporto. Lo scenario descritto verrebbe annullato e rivisto solo in caso di violazione del supporto principale, mediante una chiusura daily inferiore a 1.3350.
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Federico Dalla Bona è analista tecnico professionista dal 2002. Ha pubblicato centinaia di articoli sui maggiori portali web finanziari e fornito per oltre 15 anni contenuti in diretta TV su ClassCNBC. Figura tra gli autori di uno studio dell’Università di Pisa volto all’applicazione delle tecniche di intelligenza artificiale sui mercati finanziari. Dal 2016 dirige una società che si occupa di sviluppo di trading-systems e pubblicazioni web.