Il prezzo del petrolio greggio WTI si appresta a sfondare la resistenza a 70 dollari, mentre il gas è arretrato fino al supporto di 3 dollari tondi.
Il prezzo del petrolio greggio WTI ha tentato l’assalto alla resistenza principale di 70 dollari al barile nelle scorse ore, dovendo ritracciare leggermente. Già nella sessione di scambi odierna potremmo assistere a un nuovo test della resistenza, con obiettivo successivo a quota 70,80 dollari.
Il gas naturale passa invece di mano poco sopra i 3 dollari tondi. La commodity ha perso parte del terreno riconquistato ieri e sta testando il supporto principale. Un break-out ribassista potrebbe seriamente aggravare lo scenario bearish attuale.
Intanto, oggi al momento della scrittura, il petrolio greggio WTI segna 69,90 dollari al barile e il gas naturale si trova a 3,011 dollari.
Il prezzo del petrolio greggio WTI passa di mano in una fascia di prezzo che potrebbe indicare l’inizio di un percorso di accumulazione. Stiamo parlando del livello di 69,90 dollari, da cui potrebbe partire in qualsiasi momento un rialzo sufficiente a forare definitivamente la resistenza (già testata) a 70 dollari.
Il rialzo sarebbe garantito dalle tensioni geopolitiche e dalle minacce dei dazi ai partner commerciali della Russia, in un tentativo di Trump di accelerare la fine del conflitto in Ucraina.
In questo contesto, il petrolio sale per quattro giorni di fila; in caso di break-out rialzista, resistenze successive vanno identificate a 70,80 e 71,30 dollari al barile, prima del test dei 72 dollari.
I ribassisti torneranno a imporsi sul mercato solo nel caso, in verità molto improbabile, di un repentino ritracciamento fin sotto i 65 dollari al barile.
Il prezzo del gas naturale non è riuscito invece ad allontanarsi dal supporto a 3 dollari, nonostante alcuni tentativi di ripresa. La commodity soffre la pressione ribassista sul supporto e in caso di ulteriore arretramento potrebbe abbandonare definitivamente i 3 dollari per stabilizzarsi in una nuova fascia laterale tra i 2,70 e i 2,90 dollari.
In tal caso, il gas naturale supererebbe i minimi di Aprile 2025 e chiuderebbe la stagione rialzista concretizzata quest’estate in un allungo fin sopra i 4 dollari.
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Alberto Ferrante è un editorialista finanziario specializzato in mercati valutari, materie prime e criptovalute. Dopo aver completato gli studi in economia, ha iniziato a scrivere per diverse testate, approfondendo temi legati ai mercati internazionali. Dal 2018 collabora con FX Empire, inizialmente curando una rubrica sulle analisi premarket in Europa. Nel tempo, il suo focus si è ampliato all’analisi tecnica dei principali asset finanziari, con particolare attenzione alle dinamiche dei cambi valutari, delle materie prime e delle criptovalute.Come Managing Editor di FX Empire Italia, monitora da vicino l’evoluzione dei mercati, combinando un approccio tecnico con l’analisi macroeconomica per offrire agli investitori una visione chiara e approfondita delle tendenze globali.