Il prezzo del petrolio WTI e quello del gas naturale si muovono in direzioni diametralmente opposte, con il greggio texano in forte rialzo e il gas su nuovi minimi relativi.
Il prezzo del petrolio greggio WTI ha chiuso la scorsa settimana in territorio rialzista, dopo un discreto recupero che ha spinto il prezzo fin sopra la resistenza intermedia di 76,5 dollari al barile. Lo scenario tecnico si è fatto più spiccatamente rialzista e la commodity potrà cercare di assaltare l’EMA a 200 giorni già nel corso di questa settimana.
Il gas naturale, di contro, si è spinto ancora al ribasso verso nuovi minimi relativi e non sembra in grado di riprendere quota nel brevissimo termine. Anche nell’ipotesi di un rimbalzo causato dalla ripresa degli acquisti sui minimi, non ritengo verosimile un allungo sufficiente a invertire la tendenza attuale.
Intanto, oggi al momento della scrittura, il petrolio greggio WTI segna 76,59 dollari al barile, mentre il gas naturale passa di mano a 1,8 dollari.
Il prezzo del petrolio greggio WTI continuerà verosimilmente a muoversi in territorio rialzista, indugiando sulla resistenza intermedia attuale per un consolidamento o tentando già in settimana un allungo sufficiente a raggiungere l’EMA a 200 giorni a quota 77,8 dollari al barile.
Al raggiungimento di questo valore tecnico dovrebbe corrispondere una spinta rialzista superiore da parte del mercato, che potrebbe permettere al petrolio greggio WTI di dirigere i suoi sforzi verso la resistenza tonda di 80 dollari. Qui giace il target rialzista principale di breve termine per il petrolio texano.
Prima del raggiungimento di questo valore, potremmo però assistere ad alcuni tentativi di ritracciamento verso il supporto di 75 dollari. Qualsiasi ribasso entro questo livello tecnico non dovrebbe impensierire i traders rialzisti, mentre una rottura del supporto potrebbe indicare un segnale di downtrend verso i livelli successivi di 73,5 e 72 dollari al barile. Ribassi più ampi di così, nel brevissimo termine (a orizzonte settimanale), mi sembrano improbabili.
Il prezzo del gas naturale, a differenza del petrolio, sta vivendo una fase di forte crollo verso sempre nuovi minimi relativi. Già il calo iniziale sul supporto di 2 dollari aveva costretto ad aggiornare le previsioni di breve termine; adesso, con l’ampia e definitiva rottura di questo target, le previsioni sono per un proseguimento dei ribassi.
In caso di superamento del supporto intermedio di 1,8 dollari, le previsioni aggiornate vedrebbero un proseguimento dei ribassi verso l’area tra 1,6/1,65 dollari, ai minimi da Maggio/Giugno 2020.
Per un recupero sostanziale e convincente, sarebbe necessario il ritorno sopra l’EMA a 50 giorni, situato però a quota 2,5$, dunque ben lontano. Ritengo più verosimile fissare un target rialzista principale ben più modesto a 2,15 dollari per la settimana in corso. Precisamente, il gas naturale potrà cercare di riprendere la resistenza a 2 dollari, ma per quella successiva sopra citata la pressione ribassista potrebbe rivelarsi già eccessiva.
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Dopo la laurea in Economia Aziendale a Catania inizia a scrivere per diverse testate, prevalentemente di cultura, tecnologia ed economia. Con stretto riferimento alla collaborazione con FX Empire, iniziata nell’Aprile del 2018, ha curato una rubrica su analisi di premarket in Europa, prima di concentrarsi su analisi tecnica di materie prime, cambi valutari e criptovalute.