Il prezzo dell'oro si è mantenuto stabile, con solo un breve rialzo nella serata di ieri. Per la chiusura di oggi il prezzo si manterrà probabilmente tra i 1800 e i 1850 dollari.
Il prezzo dell’oro si è mostrato ancora poco mosso nella giornata di ieri, restando sotto il livello di 1830 dollari l’oncia.
Nella fine della serata di ieri, l’oro si è riportato in lieve rialzo dopo una sessione povera di spunti, grazie a una contrazione dei rendimenti dei decennali e dell’indice del dollaro USA in seguito all’update settimanale sulle richieste di sussidi di disoccupazione, scese al minimo di 14 mesi.
I movimenti di prezzo prevedibili per questa chiusura settimanale non dovrebbero comunque allontanarsi dalle soglie di supporto e resistenza poste, rispettivamente, a 1800 e 1850 dollari l’oncia.
Solitamente, elevati livelli di inflazione spingono al rialzo l’oro. Con l’inflazione galoppante a causa dell’impennata dei consumi dei privati negli Stati Uniti, il prezzo dell’oro potrebbe dunque vivere una nuova fase di crescita, ma attualmente il solido livello di resistenza a 1850 dollari sta limitando i rialzi.
Intorno a questo livello di prezzo, precisamente tra i 1845 e i 1855 dollari l’oncia, si trova anche la media mobile a 200 giorni.
Molto coriaceo anche il supporto posto a 1800 dollari, che coincide anche con la media a 100 giorni.
Come già accennato, per la chiusura settimanale si prevede che il prezzo resti incastrato ancora tra questi due valori chiave. Estendendo l’analisi anche alla prossima settimana, un superamento del livello di 1850 dollari potrebbe spingere il metallo prezioso verso la soglia di resistenza intermedia di 1879,31 dollari.
Al ribasso, invece, se si dovesse infrangere il supporto di 1800 dollari, il prezzo potrebbe ritestare il target intermedio di 1775 dollari. Tuttavia, non è saggio ipotizzare che l’oro riesca a spingersi sotto questo valore nei prossimi giorni.
Il contesto attuale e tutti i dati fondamentali lasciano infatti presumere un consolidamento o un rialzo nel breve periodo, in attesa della risposta della Fed all’inflazione USA, che rappresenterebbe il solo evento in grado di invertire nell’immediato il trend dell’oro.
Dopo una settimana non particolarmente ricca di dati macroeconomici, che ha comunque offerto qualche sorpresa a causa dell’andamento del dollaro USA, oggi si termina con il tasso di disoccupazione in Francia, le vendite al dettaglio e la produzione industriale negli Stati Uniti d’America.
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Dopo la laurea in Economia Aziendale a Catania inizia a scrivere per diverse testate, prevalentemente di cultura, tecnologia ed economia. Con stretto riferimento alla collaborazione con FX Empire, iniziata nell’Aprile del 2018, ha curato una rubrica su analisi di premarket in Europa, prima di concentrarsi su analisi tecnica di materie prime, cambi valutari e criptovalute.